
Contro il gender ecco gli strumenti disponibili

07 Luglio 2015
Il Ministro Giannini ha mantenuto la promessa, e la circolare sulla libertà educativa è stata emanata ieri. Un gruppo di senatori di Ncd-Area popolare, guidati dal capogruppo Schifani, aveva chiesto al ministro un impegno in questo senso, quando è stato chiaro che l’interpretazione data al regolamento dal presidente del Senato Grasso avrebbe impedito di modificare il maxiemendamento sulla legge per la scuola.
Il ministro aveva convenuto sulla necessità di fare chiarezza, per rispondere ai dubbi e alle preoccupazioni di tanti genitori, e di farlo in tempi brevissimi, prima che la legge tornasse alla Camera per l’approvazione definitiva. Ieri dunque è uscito il testo stilato dal Ministero (qui il link) che definisce la “corretta prassi che le scuole sono chiamate a seguire fin dall’inizio dell’anno scolastico”, per l’utilizzo “degli strumenti normativi già esistenti che puntano ad assicurare la massima informazione alle famiglie”.
I punti salienti del documento sono questi:
1) Il Pof, piano di offerta formativa, è il documento essenziale del progetto formativo delle scuole, e deve essere predisposto tenendo conto di tutti i soggetti coinvolti; con il DPR 235 del 2007 è stato istituito il patto di corresponsabilità educativa, per le scuole secondarie di primo e secondo grado, proprio per aprire un confronto con le famiglie e gli studenti.
2) “Le famiglie hanno il diritto, ma anche il dovere, di conoscere prima dell’iscrizione i contenuti del Pof”, e, per la scuola secondaria, di “sottoscrivere formalmente” il Patto di corresponsabilità, su cui le scuole hanno l’obbligo di fornire informazioni dettagliate.
3) Sia le attività curricolari che quelle extracurricolari devono essere contenute nel Pof, ma per la partecipazione a quelle extracurricolari, che sono facoltative, è necessario il consenso informato dei genitori, visto che gli studenti possono astenersi dalla frequenza.
In sintesi, la scuola ha il dovere di informare e coinvolgere i genitori su qualunque attività, che sia curricolare o no, e qualunque iniziativa deve essere già prevista dal Pof. I genitori dunque possono sapere, prima di iscrivere i propri figli a scuola, quello che la scuola ha intenzione di proporre, e possono intervenire attivamente, o eventualmente non iscrivere il proprio figlio a quel determinato istituto. Per le attività extracurricolari va mantenuta la discriminante della partecipazione facoltativa, e quindi il consenso esplicito dei genitori.
E’ un importante chiarimento, quello effettuato dal Ministero, che soprattutto ribadisce con evidenza il principio della responsabilità dei genitori nelle scelte educative, principio che non può essere scavalcato da iniziative scolastiche estemporanee. Bisogna andare avanti su questa strada, eventualmente attraverso nuove iniziative legislative (c’è un progetto di legge a firma Roccella, Pagano e altri su questo tema), ma intanto la circolare chiarisce come utilizzare al meglio gli strumenti normativi che già esistono.