Contro la dittatura del Gender

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Contro la dittatura del Gender

24 Aprile 2014

«È la lettura ideologica del “genere” – una vera dittatura – che vuole appiattire le diversità, omologare tutto fino a trattare l’identità di uomo e donna come pure astrazioni. Viene da chiederci con amarezza se si vuol fare della scuola dei “campi di rieducazione”, di “indottrinamento”. Ma i genitori hanno ancora il diritto di educare i propri figli oppure sono stati esautorati?». Con questa domanda, il Cardinal Angelo Bagnasco Presidente della CEI, si chiede cosa sia la questione del gender che da alcuni tempi attanaglia la società civile ed in particolar modo la scuola.

E è proprio nel mirino dei gruppi LGBT sono finiti i bambini. La scuola dove si educa e si può apprendere. Lo stesso Bagnasco invita i genitori a non temere e non farsi intimidire dalla dittatura del gender. Una posizione ferma, solida, chiara che conferma come la chiesa e la dottrina sociale non si piegano a determinate scelte o visioni del mondo. Posizioni che già in Spagna, dove è in vigore la legge sull’omofobia, è costata un’indagine al neo Cardinale mons. Fernando Sebastián Aguilar, 84 anni, Arcivescovo di Pamplona. La procura di Malaga, su richiesta dei gruppi LGBT, ha aperto un’indagine sostenuta da tutto il consiglio Comunale di Malaga e, purtroppo, compresi anche i rappresentanti che fanno capo al Ppe.

La base dell’accusa? Un’intervista sul quotidiano locale dove il Cardinale rispondeva alle domande del giornalista che lo incalzava sulle dichiarazioni di Papa Francesco a non giudicare gli omosessuali. «Il Papa accentua i gesti di rispetto e di stima a tutte le persone, ma non tradisce né modifica il Magistero tradizionale della Chiesa – puntualizzava nell’intervista – una cosa è manifestare accoglienza e affetto a una persona omosessuale, un’altra è giustificare moralmente l’esercizio dell’omosessualità. A una persona posso dire che ha una deficienza, ma ciò non giustifica che io rinunci a stimarla e aiutarla. Credo che sia questa la posizione del Papa». Questo potrebbe costare molto caro al Cardinale Aguilar, amico personaledel Papa e del quale lo stesso Francesco si dichiara alunno.

Ma è lo stesso Papa Francesco, nonostante l’assordante silenzio dei media, che ha ribadito il concetto di famiglia nel corso di un’omelia tenutasi l’11 Aprile. “Occorre ribadire il diritto dei bambini a crescere in una famiglia, con un papà ed una mamma capaci di creare un ambiente idoneo al suo sviluppo e alla sua maturazione affettiva – riporta la rivista il Mio Papa del 23 Aprile – continuando a maturare nella relazione, nel confronto con ciò che è la mascolinità e la femminilità di un padre e di una madre, e così preparando la maturità affettiva”.  Un monito a coloro che pensano a famiglie omogenitoriali. E su l’educazione il Santo padre si è espresso con fermezza sostenendo “il diritto dei genitori all’educazione morale e religiosa dei propri figli. E a questo proposito vorrei manifestare il rifiuto per ogni tipo di sperimentazione educativa con i bambini. Con i bambini ed i giovani – conclude il Pontefice – non si può sperimentare. Non sono cavie da laboratorio! Gli orrori della manipolazione educativa che abbiamo vissuto nelle grandi dittature”.