
Contro l’Aids le star Usa spengono Facebook: sai che sforzo!

30 Novembre 2010
di redazione
Domani in tutto il mondo si celebra la giornata mondiale contro l’Aids, 24 ore dedicate interamente a portare alla ribalta una delle malattie più violente degli ultimi anni. L’idea di consacrare il 1° dicembre alla lotta ha origine al Summit mondiale dei ministri della sanità sui programmi per la prevenzione dell’AIDS e non è casuale. Proprio in quella data, nel 1981, è stato infatti diagnosticato il primo caso, da allora sono morte oltre 25 milioni di persone. Negli anni la manifestazione si è sempre adattata alla società, cercando appeal sugli abitanti della terra per raccogliere fondi. Tra le molte iniziative degne di note ce ne sono però alcune che, per svariati motivi, hanno più risonanza di altre. E’ il caso del “digital Life Sacrifice”.
Alcuni grandi nomi dello star system Usa tra cui Lady Gaga, Alicia Keys, Justin Timberlake, Katie Holmes, Jennifer Hudson, Serena Williams e Usher chiuderanno temporaneamente i propri account sui social network (Facebook e Twitter) per sensibilizzare l’utenza nella lotta contro l’Aids. Lo scopo è raggiungere il milione di dollari in donazioni, solo in quel caso si riattiveranno tutti i profili.
Per enfatizzare la loro "morte digitale" alcune di queste star si sono fatte fotografare all’interno di una bara e gli utenti potranno "acquistare" il loro ritorno “alla vita” sui social network attraverso un’asta. Fin qui tutto bene: grandi nomi e intenti umanitari sono sempre ben accetti. La perplessità nasce dalle forze in campo. Infatti la sola Lady Gaga è titolare di ben 24 milioni di fan su Facebook, Justin Timberlake si ferma a 5,6, Alicia Keys è a quota 7,9 e Usher sfiora i 10 (9,7 milioni). Il totale è pari a 45 milioni di fan.
Posta l’assoluta buona fede dei diretti interessati ci chiediamo se tutto il battage pubblicitario necessario a dare rilevanza all’iniziativa, i nomi (pesanti) spesi e l’impegno profuso non meritassero un risultato maggiore. Probabilmente 50 milioni di fan impiegheranno non più di 10 minuti a coprire l’importo. In un certo senso una strategia efficacissima per raggiungere l’obiettivo, ma d’altra parte lo scopo è raccogliere fondi, non ricevere complimenti per il bel gesto.
La prossima volta, quindi, si potrebbe puntare (ad esempio) a 10 milioni di dollari e siamo sicuri che in caso di non raggiungimento della soglia nessuno si lamenterebbe. Anzi qualche bastian contrario sarebbe felice di far riposare, solo per un po’, questi grandi artisti nei loro feretri virtuali.