Coppa America tra problemi e spese, ora spunta fuori anche Shakira

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Coppa America tra problemi e spese, ora spunta fuori anche Shakira

09 Febbraio 2012

Adesso, spunta anche Shakira. La cantautrice sudafricana celebre per il “waka-waka”, colonna sonora degli ultimi mondiali di calcio, potrebbe, infatti, tenere un concerto a Napoli in occasione delle World Series della Coppa America, all’interno di un “Village” allestito per l’occasione.

Il sindaco napoletano Luigi De Magistris, probabilmente ancora galvanizzato dal video- messaggio inviato ad Al Pacino, ha persino affermato di essere già a lavoro per ottenere l’accesso gratuito ai concerti e agli spettacoli che si terranno nel “Village”. Poco importa, se a due mesi dal via alle regate, a Napoli è ancora notte fonda.

Nulla contro Shakira né contro l’intrattenimento, sia chiaro. Il problema è che la macchina organizzativa dell’evento, in programma a Napoli nella settimana di Pasqua (7-15 aprile), di spese ne ha avute già tante, anzi, troppe. Idem per quanto riguarda i problemi: l’allargamento della scogliera mobile su via Caracciolo, l’abbandono del progetto Bagnoli, la rinegoziazione del contratto con gli americani di Acea (America’s Cup event authority). Eppure, spostare l’attenzione dai problemi reali sembra rivelarsi la solita prassi, che a Napoli peraltro si conosce molto bene, in virtù dei lunghi trascorsi bassoliniani a Palazzo San Giacomo, tutti improntati sulla politica dell’apparire.

Passando dalla luce dei riflettori ai problemi concreti, già la prossima settimana dovrà essere rinegoziato il contratto, da dieci milioni di euro, tra l’Acea e la società di scopo Acn, costituita da Regione Campania, Provincia di Napoli, Comune di Napoli e Unione degli industriali. Il vecchio contratto era stato, infatti, improntato su Bagnoli, prima che la Procura della Repubblica negasse l’accesso alla colmata in mare, causa eccessivo inquinamento. Adesso che le regate si terranno nella centralissima via Caracciolo, solo per montare e poi rimuovere la tanto contestata scogliera mobile serviranno oltre otto milioni di euro. Più, probabilmente, altri quattro per replicare l’operazione in vista dell’anno prossimo. La gara d’appalto per l’installazione delle scogliere se l’è aggiudicata, proprio qualche giorno fa, una ditta calabrese, dopo settimane in cui Comune e Soprintendenza sembravano voler giocare a braccio di ferro.

Fino ad oggi, la Provincia di Napoli ha messo mano al portafoglio più di tutti. Da Palazzo Matteotti sono arrivati già 3 milioni di euro e altri due milioni sono stati stanziati da Comune e Regione, che dovranno tirar fuori successivamente altri due milioni a testa. Un altro milione, arriverà, invece dall’Unione degli industriali. Dieci milioni in totale da versare agli americani, più gli otto, (finanziati con fondi FESR), necessari per montare e poi smontare le scogliere mobili e mettere in piedi il “Village” dove, tra gli altri, dovrebbe esibirsi Shakira.

In totale si dovrebbero spendere, da quel che si apprende, quasi venti milioni di euro, a fronte di entrate ancora tutte da valutare. Si stima, infatti, che i turisti diretti a Napoli durante quella settimana, saranno circa 150 mila. Dagli sponsor arriveranno altri introiti, ma non saranno certo cifre da capogiro. Alcuni, in realtà, dubitano addirittura che Napoli riesca ad arrivare pronta all’appuntamento del 7 Aprile e, forse, non hanno poi tutti i torti. Quello a cui stiamo assistendo da mesi è, infatti, un colabrodo organizzativo, in cui la parte del pasticcione numero uno la sta interpretando il sindaco di Napoli De Magistris. Se è vero, infatti, che la responsabilità dell’evento non poggia solo sulle spalle del Comune, è vero allo stesso modo che l’ex magistrato, da mesi, non fa  altro che parlare a gran voce di “tempi rapidi” ma, soprattutto, di “nuovi posti di lavoro”. Problemi che evidentemente possono aspettare e che, a quanto pare, vengono dopo Shakira.