Coppie gay. Roccella (Ncd): Guerra aspetti elezioni per fare campagna su questi temi

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Coppie gay. Roccella (Ncd): Guerra aspetti elezioni per fare campagna su questi temi

09 Gennaio 2014

"Al viceministro Cecilia Guerra, che auspica il riconoscimento di coppie omosessuali e l’accesso all’adozione, suggerirei innanzitutto di non fidarsi di eventuali  sondaggi sui temi etici: come ha già ampiamente dimostrato per esempio il referendum sulla legge 40 – che non è andato come previsto dalle indagini – la gente in queste tematiche spesso risponde in linea con il politicamente corretto, ma vota in linea con la propria coscienza", lo dice Eugenia Roccella, parlamentare di Nuovo Centodestra.

"Che il Viceministro abbia in merito precise opinioni personali l’abbiamo capito, tanto che sia alla Camera che al Senato l’Ncd ha chiesto che vengano rimosse dal sito del Governo le linee guida per una ‘corretta’ informazione sulle persone LGBT:  alla Guerra dovrebbe essere più chiara la distinzione fra opinioni personali e ruolo di Viceministro di un governo di larghe intese, in cui il Pd non è l’unico attore".

"Che di questi temi non se ne debba occupare il Governo ma il Parlamento," prosegue Roccella, "come precisa la Guerra, è il minimo, e comunque  affidarsi a maggioranze variabili apre poi un gioco pericoloso di cui anche altri, oltre al Pd, potrebbero usufruire, rischiando di minare la stabilità di governo. E d’altra parte, se il Viceministro è così sicura che le sue opinioni personali siano condivise dalla maggioranza degli italiani, deve solo aspettare il prossimo appuntamento elettorale, e fare la sua campagna su questi temi,  in favore del riconoscimento delle coppie omosessuali e della loro possibilità di adottare figli".

"Intanto, però, le ricordo che siamo in un governo di larghe intese che ha precisi limiti di tempo e un patto di governo su cui concordare.  Per ora la maggioranza il Pd non l’ha ottenuta nel Paese ma solo in Parlamento, grazie a un premio elettorale che ha aumentato la  sua rappresentanza in modo sproporzionato rispetto al suo reale consenso". "Sarebbe una ‘furbizia’ inaccettabile per i cittadini", conclude Roccella, "se si volesse utilizzare una maggioranza così ottenuta (su cui la Corte Costituzionale si è già espressa) per fare quello che il suo partito non è riuscito a realizzare, quando invece aveva una maggioranza politica e guidava un governo di sinistra".