Corea del nord. Ispettori Aiea lasciano il paese

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Corea del nord. Ispettori Aiea lasciano il paese

16 Aprile 2009

I 4 ispettori dell’Agenzia internazionale dell’energia atomica (Aiea), coinvolti nelle operazioni di smantellamento dei piani nucleari di Pyongyang, hanno lasciato la Corea del Nord, mentre gli esperti Usa, impegnati nelle stesse attività, dovrebbero farlo domani mattina. La svolta, effetto della decisione di Pyongyang di chiudere i colloqui a 6 sul processo di denuclearizzazione e di riavviare i programmi atomici, è la reazione alla decisione del Consiglio di sicurezza dell’Onu che ha condannato all’unanimità il regime comunista per il lancio del missile-satellite del 5 aprile.

Gli incaricati dell’Aiea, come riferito dalla sede Aiea di Vienna, hanno rimosso sigilli e telecamere dal complesso nucleare di Yongbyon, a 90 chilometri da Pyongyang, in procinto di essere riattivato insieme all’impianto che produce plutonio. Sulla risposta del regime è intervenuta la Russia esprimendo delusione per l’espulsione degli ispettori Aiea. "Naturalmente – ha detto Grigori Logvinov, inviato del ministero degli Esteri per gli affari speciali – questa decisione suscita delusione, anche se non è stata una sorpresa, ma non è il caso di drammatizzare la situazione". È importante, tuttavia, "non farsi influenzare dalle emozioni e astenersi da azioni che potrebbero aggravare una situazione già difficile".

La Cina ha ribadito che i colloqui a 6 (con le due Coree, la Cina, gli Usa, il Giappone e la Russia) sul disarmo nucleare sono l’unica via per evitare conflitti. "Speriamo che tutte le parti mantengano la calma e che siano lungimiranti, prestando attenzione al quadro generale e sforzandosi di far avanzare i negoziati", ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri, Jiang Yu. A Tokyo, intanto, il ministero degli Esteri Hirofumi Nakasone ha incontrato l’omologo sudcoreano Yu Myng-Hwan per fare il punto sulla questione nordcoreana.

Intanto, mentre il mondo si rivolta contro la Corea del Nord, Pechino ha deciso di inviare nel Paese degli "emissari di amicizia": 5 tigri, 3 siberiane e 2 del Bengala.