Corea del Nord, le grandi purghe sono solo cominciate
14 Dicembre 2013
di redazione
Pyongyang. Gli Stati Uniti hanno lanciato un messaggio alla Corea del Nord dopo la brutale esecuzionedi Jang Song Thaek, lo zio di Kim Jong Un e numero due del regime, fucilato ieri insieme a due dei suoi collaboratori. "E’ qualcosa che ci preoccupata, fa saper il Dipartimento di Stato Usa, "quindi sollecitiamo i nordcoreani a non continuare con atti provocatori perchè questi non sarebbero nell’interesse della stabilità nell’area". Secondo gli esperti, la fucilazione di Jang potrebbe dare l’avvio ad una epurazione su vasta scala di elementi che non si allineano alla ortodossia del regime comunista. Il 67enne Janh, il "traditore", è stato eliminato per "atti criminali" ed essersi posto alla guida di una "fazione controrivoluzionaria", dicevano ieri le agenzie stampa nordcoreane. Jang era il vicepresidente della Commissione di difesa nazionale, potente organo del regime, e la sua epurazione sarebbe solo l’ultima mossa del giovane Kim di liberarsi di "tutori" scomodi rafforzando la sua posizione al potere. Lo zio infatti aveva visitato la Corea del Sud, rendendosi conto di come funziona l’economia capitalistica e sembrava interessato anche ai cambiamenti economico-politici che sta vivendo la Cina. Abbastanza per liberarsi di lui, accusandolo di avere "l’ambizione frenetica di impadronirsi del potere supremo del nostro partito e del nostro Stato".