Corea Nord. ‘Legge di guerra’ per cittadino Usa detenuto
24 Giugno 2010
di redazione
La Corea del Nord ha affermato oggi che sta "considerando" la possibilità di applicare la "legge di guerra" al cittadino americano Aijalon Mahli Gomes, arrestato in gennaio e in seguito condannato ad otto anni di lavori forzati per essere entrato illegalmente nel Paese. Lo scrive oggi l’ agenzia Nuova Cina citando la sua consorella nordcoreana, la Kcna.
L’ agenzia non fornisce dettagli ne spiega quale sia il significato dell’ applicazione della "legge di guerra". Gomes, 30 anni, insegnava inglese a Seul, dove è probabilmente venuto in contatto con i gruppi cristiani che organizzano l’ espatrio clandestino di cittadini della Corea del Nord. Un attivista umanitario di Seul, Jo Sung-rae, ha sostenuto che Gomes sarebbe stato "ispirato" dal gesto di un missionario cristiano che nel dicembre del 2009 era entrato senza autorizzazione in Corea del Nord affermando di voler consegnare una lettera al leader supremo Kim Jong-il. Il missionario, Robert Park, era stato rilasciato dai nordcoreani in febbraio, dopo circa 40 giorni di detenzione.
La Corea del Nord ha motivato l’ atteggiamento più duro verso il cittadino statunitense, tenuto prigioniero nel Paese da fine gennaio, citando l’atteggiamento "ostile" di Washington nei propri confronti sul caso dell’ affondamento della corvetta sudcoreana Cheonan. Il minaccioso messaggio, diffuso dalla Kcna, ha riferito anche che "rimane solo da decidere come rendere più gravosa la sentenza" per l’uomo, dato che gli Stati Uniti continuano a spalleggiare la Corea del Sud nell’accusare il Nord di aver affondato con un siluro la nave nel mar Giallo, costato la vita a 46 marinai.
L’ennesima minaccia di Pyongyang rivolta all’amministrazione americana arriva con tempismo non casuale, proprio alla vigilia del 60/o anniversario dallo scoppio della Guerra di Corea (1950-53). Il conflitto, scoppiato il 25 giugno 1950 con l’invasione del Sud da parte dell’armata nordcoreana, si concluse con un armistizio, motivo per cui le due Coree si trovano oggi tecnicamente ancora in stato di guerra.