Corea Nord, Usa: revoca sanzioni dopo disarmo
02 Novembre 2007
di redazione
L’inviato speciale americano Christopher Hill ha affermato oggi a Seul che gli Stati Uniti intendono dare luce verde a una revoca delle sanzioni internazionali contro la Corea del Nord solo dopo un completamento del suo disarmo nucleare.
Dichiarazioni che arrivano all’indomani dell’arrivo a Pyongyang di un gruppo di tecnici americani incaricati di smantellare i tre principali impianti nordcoreani utilizzabili per produrre ordigni atomici.
La definitiva neutralizzazione degli impianti, disattivati da luglio, dovrebbe avvenire entro la fine dell’anno sulla base di una serie di intese raggiunte dopo un accordo a sei stipulato a Pechino in febbraio dalle due Coree e da Usa, Cina, Russia e Giappone.
Nel contempo Washington ha indicato che si attende un completo resoconto sull’arsenale nucleare di Pyongyang, entrata nel “club atomico” con un esperimento effettuato nell’ottobre 2006.
L’esplosione sotterranea aveva indotto l’Onu a rafforzare una serie di sanzioni economiche proclamate contro Pyongyang dopo un esperimento compiuto tre mesi prima con una serie di missili, tra cui uno balistico di portata intercontinentale.
Hill ha riaffermato oggi il suo ottimismo sul processo di disarmo, ma ha chiarito che gli Usa non si pronunceranno per una revoca delle sanzioni fino a che lo smantellamento nucleare non sarà ultimato.
In base a indiscrezioni trapelate nelle ultime settimane, i tecnici americani dovrebbero neutralizzare gli impianti con procedimenti chimici, che contano di effettuare dalla settimana prossima.
A giudizio degli esperti questo tipo di smantellamento impedirebbe qualsiasi tentativo di riattivazione delle strutture per almeno un anno.
Quanto all’arsenale atomico nordcoreano, si ritiene che vi figurino una cinquantina di chili di plutonio e di uranio arricchito, anch’essi da neutralizzare alla pari di eventuali strumenti di innesco già approntati.
In base alle intese a sei, in cambio del disarmo nucleare Pyongyang dovrebbe ottenere entro fine anno tutta una serie di forniture energetiche e assistenziali.
Successivamente, il prossimo anno, alla neutralizzazione di tutto l’arsenale atomico nordcoreano dovrebbe corrispondere la cancellazione di Pyongyang dalla lista statunitense degli “stati canaglia” (un passo che consentirebbe alla Corea del Nord di riqualificarsi per diverse forme di assistenza internazionale).
In tale contesto è stata prospettata da Washington anche la possibilità di avviare una normalizzazione diplomatica, quale preludio alla firma di un trattato di pace sostitutivo dell’armistizio che nel luglio 1953 pose termine alla guerra nella penisola.
In proposito l’assistente segretario di Stato Hill non ha fornito un calendario, ma ha indicato che le sanzioni dell’Onu saranno revocate solo quando il programma nucleare nordcoreano risulterà definitivamente abbandonato.
Per sancire poi la pace nella penisola, la Corea del Nord dovrà confermare di avere definitivamente imboccato una strada diversa: “Non intendiamo stipulare un trattato con uno Stato coreano non denuclearizzato”, ha detto Hill.