Coree. Seul prudente su cause affondamento della nave
27 Marzo 2010
di redazione
Il governo di Seul ha adottato una linea prudente nella vicenda del naufragio nel Mar Giallo di una nave della sua marina militare, la Cheonan, in seguito ad un’esplosione. A bordo vi erano 104 marinai, 46 dei quali ancora dispersi.
"Capire la verità è importante, ma è più importante salvare i nostri uomini", ha dichiarato il presidente Lee Myung Bak al termine di una riunione di emergenza dei ministri della sicurezza, terminata nella notte. "Non è stato determinato se l’incidente sia collegato alla Corea del Nord", ha riferito questa mattina un portavoce della presidenza sudcoreana.
Prudenti anche i militari: "Una causa non ancora chiarita ha provocato una falla nella nave, facendola affondare. Al momento sono state salvate 58 persone su un totale di 104. Le operazioni di salvataggio sono in corso", afferma il ministero della Difesa. "Siamo molto prudenti nel puntare il dito contro la Corea del Nord o qualsiasi altra causa. Prenderemo le misure appropriate una volta scoperta la causa", ha aggiunto l’ammiraglio Lee Ki a nome dello Stato Maggiore.
Mistero anche sugli spari, durati almeno un quarto d’ora veso le 23.00, sentiti dagli abitanti dell’isola di Baengnyeong, vicina al luogo dell’incidente. Lo stato maggiore ha affermato che una sua nave ha sparato ad un oggetto non identificato, che si è poi rivelato uno stormo di uccelli. La Cheonan è affondata in acque territoriali sudcoreane verso le 21.00 ora locale di ieri sera. Il buio ha reso più difficile capire le cause, mentre si diffondevano indiscrezioni su un possibile attacco nordcoreano o un’esplosione dell’arsenale a bordo.