Coree. Usa e Seul pronti a manovre congiunte anti-sottomarini

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Coree. Usa e Seul pronti a manovre congiunte anti-sottomarini

24 Maggio 2010

Stati Uniti e Corea del Sud hanno messo in programma manovre congiunte anti-sottomarini nel prossimo futuro. Lo ha annunciato il Pentagono.

Intanto, Seul ha fatto sapere di star preparando un duro pacchetto di misure contro il Nord e, per la seconda volta in pochi giorni, ha visto la discesa in campo al suo fianco del presidente americano Barack Obama, che ha invitato Pyongyang a porre fine al "comportamento belligerante e minaccioso" e ordinato alle forze armate Usa di coordinarsi con quelle di Seul per "assicurare la sicurezza e impedire future aggressioni".

Il monito della Casa Bianca – che pone le premesse per altri sviluppi e che ha avuto una eco nelle dichiarazioni di Ban ki-Moon che che ha innovato "passi adeguati" – è giunto nel corso di un nuovo scambio di accuse e minacce all’altezza del 38/mo parallelo che ha caratterizzato un’altra giornata ad alta tensione nella penisola coreana. Il presidente sudcoreano Lee Myung-bak, in un discorso alla nazione dal War Memorial of Korea, il memoriale di Seul dedicato ai caduti della guerra di Corea (1950-1953), ha annunciato di voler chiedere al Consiglio di sicurezza dell’Onu altre sanzioni contro il Nord, responsabile dell’affondamento della corvetta Cheonan, in base ai risultati di una commissione internazionale. Lee ha illustrato la stretta sull’interscambio commerciale e assicurato che Seul ora eserciterà azioni di autodifesa in caso di provocazioni da parte di Pyongyang, che deve "scusarsi" e punire i responsabili della tragedia costata la vita a 46 uomini d’equipaggio.

"Se le nostre acque territoriali, il nostro spazio aereo o il nostro territorio dovessero essere violati, provvederemo a esercitare immediatamente il diritto di autodifesa", ha detto il presidente. Il governo di Seul sospenderà tutti i programmi di scambio con il Nord, tranne che nel caso del distretto industriale a sviluppo congiunto di Kaesong (ci sarà per il momento una sforbiciata alle operazioni), insieme a "livelli minimi" di aiuti umanitari per bambini e mamme perché in queste condizioni "qualsiasi interscambio o altre attività di cooperazione sono prive di significato".

Immediata la replica del Nord che, ribadendo l’importanza degli armamenti nucleari come "deterrente", ha minacciato di aprire il fuoco contro qualsiasi dispositivo del Sud cominci a trasmettere al confine messaggi anti-Pyongyang, promettendo misure più incisive di fronte all’escalation. Questo perchè la Corea del Sud, tra l’altro, ha detto che avrebbe ripreso tramite altoparlanti la campagna di propaganda alla frontiera contro il Nord, sospesa per sei anni. Da Pechino, il segretario di Stato americano Hillary Clinton ha sollecitato Pechino a unirsi alla condanna internazionale della tragedia della Cheonan, trattata finora con prudenza se non con indifferenza.

"La Corea del Nord – ha aggiunto – ha creato una situazione precaria nell’area, una situazione in cui ogni paese vicino o prossimo alla Corea del Nord comprende che essa deve essere limitata". La ex First Lady, nella capitale cinese per il forum di relazioni sino-americane, ha spiegato che è in "piena consultazione» con la Cina, che è consapevole della "gravità della situazione". L’obiettivo è lavorare per scongiurare qualsiasi forma di escalation con il sostegno di Pechino, alleato più stretto di Pyongyang.