Corona resta in carcere: “Sono abbattuto e preoccupato”

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Corona resta in carcere: “Sono abbattuto e preoccupato”

01 Novembre 2016

Fabrizio Corona, ex re dei paparazzi italiani, resta in carcere a San Vittore a Milano. Lo ha deciso il Tribunale della libertà di Milano. I giudici del riesame hanno respinto l’istanza di scarcerazione presentata dai difensori di Corona, arrestato il 10 ottobre scorso con l’accusa di intestazione fittizia di beni. Una decisione che, come aveva spiegato il suo legale, “complica” la situazione di Fabrizio, che stava già scontando condanne per altri reati, dall’estorsione alla bancarotta fino alla corruzione. Il cumulo di pene residuo per Corona è di 5 anni e un mese, Corona era in affidamento in prova ai servizi sociali. 

La revoca definitiva per i servizi sociali potrebbe arrivare l’8 novembre prossimo, dopo un’udienza del Tribunale di sorveglianza. Domiciliari invece per Francesca Persi, collaboratrice di Corona e sua presunta prestanome nell’amministrazione della Atena, società di eventi e promozione al centro dell’inchiesta della Dda, coordinata dal procuratore aggiunto Ilda Boccassini e dal pm Paolo Storari. A casa della donna, infatti, sono stati trovati oltre 1,7 milioni di euro in contanti, nascosti in un controsoffitto, e sarebbe stata sempre lei a portare altri contanti in Austria. 

Corona ha ribadito la sua “stima” per il magistrato Giovanna Di Rosa che gli aveva concesso l’affidamento in prova, ma si è detto “abbattuto e preoccupato” per la decisione di oggi del Riesame. “Non riesce a capire l’accusa che lo ha portato in cella”, ha detto il legale. Coronasi è difeso dicendo di non essere “un criminale” e che il denaro trovato in casa della Persi sarebbe stato “il ‘nero’ delle serate nei locali”, soldi su cui l’ex agente fotografico, a suo dire, sarebbe ancora in tempo per pagare le tasse. Per la difesa, si tratta di ” un’evasione fiscale, reato non da custodia cautelare”. 

Per il Riesame, che oggi ha confermato l’accusa formulata dalla Procura (le motivazioni del provvedimento tra 45 giorni), Corona, invece, deve restare in carcere perché  non sono venute meno le esigenze cautelari contestate e, in particolare, i pericoli di reiterazione del reato e di inquinamento probatorio. “Fabrizio non è il pericolo pubblico numero uno”, ha detto l’avvocato Chiesa, che ha annunciato ricorso in Cassazione contro la decisione del Riesame. “La giustizia mostra i muscoli quando si parla di Corona. A questo punto – ha concluso il legale – non posso che prendere atto di questo atteggiamento di forza”.