
Coronavirus, non diamo i numeri!

31 Marzo 2020
Pubblichiamo una breve ma interessante riflessione che il giornalista Angelo Picariello ha condiviso in Rete.
Continua questa assurda comunicazione dei numeri da parte della Protezione Civile. Per capirci qualcosa uno deve avere la fortuna di avere delle dritte come quelle che mi fornisce il professor Pirone o il sito gentilmente segnalatomi da Luciano Cantisani.
Tanto per iniziare oggi (30 marzo ndr) i nuovi positivi non sono 1.648 come dichiarato (loro dicono “positivi in più” e sottraggono in questo modo con somma algebrica i guariti e i morti di giornata) ma 4.050, dato pur sempre molto positivo se pensiamo che ieri che erano 5.217 e l’altro ieri erano stati 5.974. Ma il dato scientificamente più interessante , che anticipa il trend, è quello delle nuove terapie intensive giornaliere, un incremento in calo ormai di una settimana, mentre il dato dei decessi, sempre tragicamente stabile, fotografa la realtà con una settimana di ritardo, per ragioni legate alla lunghezza del decorso della malattia, al tampone da effettuare prima della tumulazione e all’arrivo dei risultati. Con questo assurdo modo di contare i dati di giornata fra 3-4 giorni noi avremo un numero di guariti al giorno presumibilmente oltre i duemila mentre i nuovi contagi scenderanno sotto i tremila, cosicché sommando anche i morti come sempre saranno costretti a dire “oggi non ci sono contagiati in più” e allora finalmente qualche collega alzerà il dito per chiedere: “Possibile che non ci sono altri contagi oggi?” ed allora – forse – anche il popolo avrà diritto a capirci qualcosa in più di come vengono forniti i dati.
Ma il punto è un altro. Non ha senso di parlare di aumento dei contagiati quando ormai gli asintomatici, con l’aumento dei tamponi effettuati, sono diventati al loro interno la quota più significativa.
IN SINTESI: il picco famoso è già alle spalle da alcuni giorni, 4 o 5 per la precisione, come dimostrano le statistiche più attendibili sui malati ospedalizzati e sulle terapie intensive. L’ulimo dato che si dovrebbe allineare in riduzione nei prossimi giorni è quello dei decessi, una casistica tuttavia ancora da capire appieno, credo ci sia dentro una serie di variabili, penso alle case di riposo,ma forse anche gli immigrati irregolari. Ce l’abbiamo fatta? No, non si può ancora dire, basta una piccola distrazione e ci aree che possono creare nuovi focolai, penso ad esempio la sanità al Sud, in cui troppi operatori si stanno contagiando. Ma dal lato positivo c’è il caldo in arrivo, che ancora non sappiamo quanto potrà darci una mano. Per fine aprile, comunque, azzardo, dovremmo essere fuori, o almeno dovremmo iniziare a vedere la luce.