Corte d’Assise a Milano: Ichino insultato e minacciato dai terroristi
24 Gennaio 2009
di redazione
“Massacratore di operai” e “siete una banda di sfruttatori”, alcune delle frasi rivolte a Ichino mentre questi descriveva la sua vita “sotto minaccia” e sotto scorta mentre si occupava del suo lavoro.
“C’è una cappa di piombo che limita la serenità del dibattito in tema di lavoro, c’è un’intimidazione perenne verso i giuslavoristi”, spiega Ichino che dice di essersi costitito parte civile perchè: “l’intimidazione permanente alla libertà di pensiero pesa sull’intero Paese. Non volevo che quanto accaduto fosse svalutato, l’ho fatto per la comunità accademica”. “In Italia, lo Statuto non lo si può toccare, chi lo tocca muore”, ribadisce il giuslavorista.
E mentre Ichino parla in aula si scatenato gli insulti e le minacce che continuano anche all’uscita dal tribunale, mentre la parte civile spiega ancora: “soprattutto dispiaciuto di non poter mai parlare con gli estremisti in concreto di proposte”.
Ichino, però, oltre agli insulti ha incassato anche la solidarietà del mondo politico: definiti “Inquietanti” e “intollerabili” gli insulti per i presidenti di Camera e Senato, Fini e Schifani. Mentre il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, parla di “terrorismo ideologizzato non ancora sparito”, Veltroni “rinnova l’impegno contro il rischio di un ritorno di ogni intolleranza politica”.