Corteo An: Il “popolo della libertà” contro Prodi
14 Ottobre 2007
di redazione
Presenti ieri circa mezzo milione di persone alla manifestazione organizzata da An per chiedere meno tasse e più sicurezza. Tre i cortei principali, tanti gli esponenti politici presenti, compresa la Brambilla che ha portato i suoi circoli e i saluti di Berlusconi, tanti anche gli slogan contro il governo.
I Cortei principali sono partiti, attorno alle 15 del pomeriggio, da piazza della Repubblica e da piazza San Giovanni mentre quello di Azione Giovani si è mosso da Piazza Indipendenza. L’obbiettivo era arrivare al Colosseo tutti insieme e da lì proseguire la manifestazione. Lo scopo è senz’altro stato raggiunto; infatti, secondo gli organizzatori, la presenza di pubblico oscillava tra i 400 e i 500 mila presenti, comunque il corteo era certamente molto vasto e chiassoso. Molte anche le trovate dei presenti per dire la loro contro l’attuale esecutivo: dalla mortadella gigante a rappresentare il Primo Ministro Prodi, fino alla bandiera tricolore lunga 700 metri. Presenti tutti i sindaci di An e tutti gli esponenti politici più importanti del movimento, da i capigruppo di Camera e Senato, Ignazio La Russa e Altiero Matteoli, ad Alessandra Mussolini e la sua Azione Sociale, a Maurizio Gasparri e all’onorevole Domenico Gramazio, oltre ad Alemanno, naturalmente.
Ovviamente spetta a Gianfranco Fini fare gli onori di casa per primo: “Quella di oggi non è stata solo una grande manifestazione politica ma un enorme atto d’amore di un popolo che ama la sua patria, un popolo che possiamo chiamare il popolo delle libertà. E il popolo della libertà chiede a noi di An, a Forza Italia, alla Lega e all’Udc di raddoppiare gli sforzi e di essere uniti per cacciare il governo Prodi”, ha detto il capo di An, che ha poi definito il corteo “una bella festa di popolo” e non ha mancato di scagliarsi contro la finanziaria definendola “classista” e “portatrice di odio tra i lavoratori”. Sulla fine del governo Prodi, il capo di An è laconico:“Non manca molto al ritorno della destra al governo”. Poi c’è il capitolo sicurezza d affrontare, “Chiediamo il superamento della legge Gozzini, l’arresto obbligatorio e processi per direttissima, così da garantire la punizione dei colpevoli di tutti i reati di allarme sociale”. Fini ha poi chiarito le peculiarità della sua gente spigando che, “in una fase storica in cui tanti pensano che la politica sia una cosa sporca, una casta che rappresenta una palla al piede, dobbiamo avvertire l’orgoglio di rappresentare un’alternativa. Noi rappresentiamo un’altra strada. Noi non siamo sul banco degli imputati, è di altri la responsabilità dell’anti politica diffusasi nella società”. Allo stesso Fini è toccato poi l’onore di tenere un discorso finale davanti al suo popolo.
C’è da registrare anche la sfida che Gianni Alemanno ha lanciato al suo avversario politico, Walter Veltroni, il quale “non può fare il segretario [del Pd] e anche il sindaco”. Come detto, presente anche se defilata, Michela Vittoria Brambilla che portava in dote i saluti del Cavaliere: “Una manifestazione per la quale do 10 e lode ai miei amici di Alleanza Nazionale- ha dichiarato la Brambilla- che hanno organizzato questo grande eventi su due problemi declassati da Prodi: la sicurezza e il peso delle tasse sugli italiani”. “Naturalmente Berlusconi – prosegue lei- condivide la mia presenza qui io sono solita consigliarmi con lui e confrontarmi su ogni mia decisione. Non perché non sia autonoma ma perché lo stimo moltissimo e cerco sempre il suo parere. Lui sulla mia presenza qui oggi era assolutamente favorevole e anzi mi ha pregato di portare i suoi saluti”.
Insomma un corteo riuscito, anzi un successo che, partendo dai temi scottanti di tasse e sicurezza, si è poi incanalato verso la cacciata dell’esecutivo di Romano Prodi, con gli ossequi e il patrocinio del Cavaliere.