Cosa c’è dietro gli attacchi contro Alfano e Lorenzin

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Cosa c’è dietro gli attacchi contro Alfano e Lorenzin

18 Giugno 2014

di Ronin

Cosa c’è dietro l’improvvisa e concentrata attenzione riservata a due dei ministri del Nuovo Centrodestra al Governo, Alfano e Lorenzin? S’è risvegliato l’inventore dell’Esercito di Silvio, che avrebbe dovuto riportare Forza Italia agli antichi fulgori e invece abbiamo visto com’è andata. Per dire, nientemeno, che Alfano è “inadeguato” e dovrebbe “dimettersi”. Come pure sempre attivissimi sul fronte delle polemiche fuorvianti appaiono i grillici, che domani si preparano a chiedere la sfiducia del ministro Lorenzin (ormai si è perso il conto delle mozioni di sfiducia chieste da M5S).

Non è chiaro cosa avrebbe detto di così grave il ministro dell’interno annunciando che un pericoloso sospettato di omicidio era stato bloccato dalle forze dell’ordine, visto che, fermo restando la presunzione di innocenza, 1) da ieri filtrano sui giornali una valanga di indiscrezioni e di dettagli sul chi e il come che di sicuro non arrivano dal ministero; 2) “tutti stavamo aspettando l’esito positivo delle indagini e la soddisfazione espressa da Alfano rappresenta la liberazione degli italiani da un macigno insopportabile". Citiamo il presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori per sottolineare che l’annuncio sul fermo è stato dato con le cautele del caso (chiuso).

Come pure non si capisce il senso della mozione di sfiducia al ministro della salute, dove si parla di “inadempienze sul caso Avastin-Lucentis”. Chapeau ai grillici che a suo tempo presentarono la interrogazione. Ma è dall’inizio dell’anno che è scattata l’indagine del Ministero della Salute, la Lorenzin si è mossa prima della sentenza dell’Antitrust, ha annunciato una coraggiosa richiesta di risarcimento danni ai grandi player della farmaceutica, l’Avastin è tornato per decreto tra i farmaci offlabel. Di che stiamo parlando? Che inadempienze?

Cosa c’è dietro l’attenzione verso Alfano e Lorenzin? L’impressione è che non si tratti di un grande piano organizzato, trame e complotti che tanto piacciono a certo populismo. La risposta è più semplice del previsto. E’ l’invidia, bellezza. Ora che tutti si scoprono responsabili e ansiosi di contribuire al processo di riforma del Paese, non ci si capacita del fatto che una forza politica ancora piccola ma determinante come l’Ncd sappia interpretare, bene, una cultura di governo. Rivendicando successi che non sono solo suoi ma del Paese. Risultati, concretezza, un fare politica che fa ammattire i parolai vecchi e nuovi.