Cosa pensa Khamenei dell’assalto all’ambasciata inglese

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Cosa pensa Khamenei dell’assalto all’ambasciata inglese

29 Novembre 2011

Immaginiamo i pensieri della Guida Suprema della Rivoluzione iraniana, l’ayatollah Khamenei: "Abbiamo assaltato l’ambasciata britannica a Teheran, strappato la Union Jack e bruciato la bandiera inglese per strada. 6 membri della rappresentanza diplomatica sono stati sequestrati, come nel ’79, prima di farli rilasciare dalla polizia. (Gli invasori intonavano il mio nome. Il Consiglio dei Guardiani ha approvato la legge per declassare le relazioni diplomatiche con la Gran Bretagna.) L’attacco è stato un grande successo mediatico, buono a proiettare all’esterno i nostri problemi interni. Siamo da mesi sotto attacco degli anglo-sionisti, c’è una congiura contro il nucleare iraniano, ma la verità è che il nostro attuale governo è stato delegittimato dai cittadini fin dalla rielezione del presidente Ahmadinejad. Tutte le Rivoluzioni arabe di quest’anno nascono dalla ribellione dei giovani e delle donne scesi in piazza a farsi massacrare dai Basji. La crisi economica ha peggiorato le cose e la ribellione è continuata. Nelle ultime settimane uno dei nostri generali è stato vaporizzato, sapevano dov’era, quando e come colpirlo. Ci sono stati attacchi misteriosi ai gasdotti e nelle nostre basi militari. Vogliono dimostrare che possono colpirci ovunque, nessuno è al sicuro… Rompere la grande fotografia con il ritratto della Regina Elisabetta è stato un messaggio che abbiamo voluto lanciare ai nostri compatrioti: siamo sotto attacco, vendichiamoci delle spie e dei traditori. Purtroppo ho paura che gli iraniani credono sempre meno al complotto e che continueranno a ribellarsi ai mullah".