Cosa pensano i lettori di Hareetz dell’Italia

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Cosa pensano i lettori di Hareetz dell’Italia

18 Giugno 2007

Codardia italiana, pugnalata alle spalle, sono i termini più lusinghieri utilizzati per descrivere la mossa diplomatica del nostro ministro degli Esteri, che sarebbe sceso a patti col presidente siriano, al-Assad, chiedendogli di risparmiare i nostri soldati italiani in Libano (circa 11.000) in cambio della fine dell’isolamento internazionale della Siria. In pratica il governo di Damasco dovrebbe sorvegliare affinché Hamas e Hezbollah – organizzazioni terroristiche che peraltro lo stesso D’Alema ha suggerito di supportare in funzione anti-alQuaeda in un’intervista all’Unità del 5 giugno scorso – non attacchino i nostri soldati. I commenti su Hareetz arrivano da tutto il mondo: da New York come dal Canada, dal Medio Oriente o dall’Inghilterra, perfino dall’Italia e naturalmente da Israele. Non un pubblico selezionato quindi, ma un’intera massa di lettori appartenenti a religioni, culture ed opinioni diversissime. Quasi tutti però concordano nel ritenere la proposta di D’Alema al governo siriano come un qualcosa di “vergognoso”, inaudito, degno delle peggiori barzellette sugli italiani degli ultimi cent’anni.

“Di quante pagine è composto il libro degli eroi di guerra italiani?” Si chiede un ironico ed incisivo commentatore da Bristol City, Usa. Un suo “collega” di nazionalità sconosciuta si dice invece sorpreso del fatto che le truppe italiane non si siano già arrese. C’è chi, invece, da Londra definisce quella di D’Alema una furba mossa scacchistica. Uno dei commenti più articolati chiarisce che in questo caso non si tratta solo di codardia ma anche di non fare il proprio dovere in Libano. Quello che il “codardo” italiano dovrebbe fare – continua il commentatore – è dire alla Siria che se viene torto un solo capello ai soldati italiani, al-Assad ne risponderà personalmente. Il commentatore che viene da Toronto, Canada, ci tiene anche a sottolineare che Berlusconi non lascerebbe mai che il “porco” siriano faccia il suo sporco gioco.

“Lili Shi” da Walnut, negli Usa, pensa che gli italiani siano molto dolci e cooperativi… con i terroristi di Hamas e Hezbollah e con il dittatore di Damasco. Un altro americano fa notare come questo episodio prova che le Nazioni Unite non possano proteggere le truppe internazionali. C’è anche chi, rivaluta la politica estera Usa alla luce di questo episodio, sostenendo che, nonostante i possibili errori, almeno gli americani stanno provando ad esportare la democrazia. Ma gli italiani che fanno? Non importa, tanto saranno derisi da tutto il mondo occidentale a causa della proposta di D’Alema, si risponde lo statunitense.

Ma ecco che la forza del mezzo di comunicazione internettiano si rivela in tutta la sua potenzialità, dimostrando come i lettori a volte siano critici molto attenti. Infatti qualcuno afferma che le truppe italiane di stanza in Libano ora sono virtualmente ostaggio di Hezbollah e Hamas, vista la proposta del nostro ministro degli Esteri che rivela la debolezza intrinseca di un esecutivo non in grado di garantire la sicurezza ai suoi stessi soldati. “Se fossi italiano mi vergognerei”, ammette un altro internauta dalla “perfida Albione”.

Poi c’è anche qualche israeliano tra i commentatori, visto che lo stesso Hareetz è un giornale di Gerusalemme e, nel loro caso, si deve comprendere la rabbia che traspare dai commenti, considerato il fatto che i nostri soldati dovrebbero impedire agli uomini di Hezbollah di sparare razzi verso Israele. Ecco quindi che si suggerisce di bombardare il nostro paese nel caso in cui i soldati italiani non assolvano il loro dovere, e si parla di “pugnalata alle spalle” ai danni degli israeliani. E poi, tra icommenti circolano anche delle barzellette, che ci coprono di ridicolo. Come quella sui carri armati nostrani che sarebbero dotati di undici marce: dieci per arretrare e una per avanzare… in caso di attacco del nemico dalle spalle! Poi la sveglia: niente di nuovo, scrive “Dan”, da Haifa: questo atteggiamento rientra nella normale politica anti-israeliana delle sinistre europee.