Cosa possono fare i moderati per arginare l’ondata populista

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Cosa possono fare i moderati per arginare l’ondata populista

24 Marzo 2014

La vittoria della destra frontista alle amministrative in Francia fa riflettere il mondo moderato in Italia. "Emerge chiaramente la necessità di rivedere il concetto di Europa se non vogliamo cedere il passo a forze populiste antieuro", commenta la portavoce di Ncd, Barbara Saltamartini. "L’Europa che immaginiamo e che vogliamo è una comunità più politica e meno economica, meno tecnocratica e più vicina alle istanze dei cittadini", una unione attenta innanzitutto ai bisogni delle comunità locali.

”La prospettiva francese è da scongiurare. Scegliere il populismo oggi vuol dire ripiombare  nel medioevo della civiltà e della democrazia", dice Nunzia De Girolamo, capogruppo di Ncd alla Camera. Secondo Dore Misuraca, deputato e responsabile nazionale degli Enti Locali del partito: "Occorre dare un segnale positivo nell’immediato e svincolare l’Europa dai tecnocrati che segnano un solco incolmabile con i cittadini". 

La crisi economica ha fatto saltare il welfare tradizionale e le vecchie reti clientelari, facilitando la penetrazione degli slogan populisti dove sono più forti la desertificazione e la delocalizzazione produttiva; povertà e disoccupazione non possono essere messe in secondo piano. La sinistra è passata dal vecchio internazionalismo all’euroretorica ‘senza se e senza’ e adesso si trova con le armi spuntate; se le forze moderate vogliono riottenere la fiducia dei cittadini occorre ascoltarechi ha saputo uscire dalla crisi.

Bisogna valorizzare al massimo gli individui che nelle comunità si sono presi cura di se stessi e dei loro vicini. Certamente grazie a programmi sociali che, se funzionano, possono aiutare, ma prima di tutto cambiando mentalità, l’idea stessa del lavoro e della nostra vita. Rimettere al centro la persona è la risposta di carattere morale che i cittadini si aspettano dalla buona politica.