Cosenza. La Procura di Paola accusa: operai uccisi da nube tossica

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Cosenza. La Procura di Paola accusa: operai uccisi da nube tossica

30 Settembre 2009

A provocare la morte di 40 operai dell’azienda tessile Marlane, in provincia di Cosenza, sarebbe stato l’uso di alcune sostanze usate nella fabbrica di coloranti azoici che contengono "ammine aromatiche", elementi indicati come cancerogeni. Sono queste le conclusioni raggiunte dall’indagine avviata dalla Procura di Paola dopo una serie di morti sospette che risalgono persino agli anni ’70.

Oltre alle 40 vittime, secondo la Procura, almeno altri 60 lavoratori avrebbero riscontrato forme tumorali alla vescica, ai polmoni, all’utero e alla mammella, tutte probabilmente legate all’inalazione di questi prodotti tossici. Le indagini parlano anche di altre vittime rimaste sconosciute perché non tutte le famiglie dei deceduti hanno sporto denuncia. Per molti operai, tuttavia, sarà dificilissimo avere giustizia: tanti sono infatti i casi già caduti in prescrizione. Con la legge Cirielli, infatti, solo i decessi a partire dagli anni ’90 possono rientrare nella vicenda giudiziaria in corso.

Dopo anni di indagini necessarie per dimostrare la connessione tra i decessi e l’uso di alcune sostanze usate nella fabbrica di coloranti azoici, la Procura ha quindi ipotizzato i reati di omicidio colposo dei dipendenti, la cui morte è stata attribuita alle condizioni di lavoro, e inquinamento ambientale.

"Le indagini sono praticamente chiuse – ha dichiarato il Procuratore Capo di Paola, Bruno Giordano – recentemente abbiamo richiesto un ultimo sequestro preventivo che il gip ha emesso relativo all’area circostante lo stabilimento e credo che sia stato l’ultimo passo istruttorio da parte nostra. Ora aspettiamo solo di chiudere formalmente le indagini".