Cosenza, Pdl e Udc puntano alla Provincia ma lanciano la sfida a Loiero
17 Giugno 2009
L’obiettivo è Cosenza, poi la Calabria. E’ la road map del centrodestra che nella terra rossa del governatore Loiero punta ad aprire un nuovo corso, a spezzare la “rete di potere che in questa città è capillare". Da sempre. Trentacinque anni di giunte di sinistra fotografano chiaramente l’immagine di una realtà locale "avviata sul crinale di un lento ma inesorabile declino", dice Giuseppe Gentile (a Cosenza tutti lo chiamano Pino) raccontando la città e la sua sfida per la presidenza della Provincia sotto le insegne di “un’alleanza strategica” siglata, giusto qualche giorno fa, tra il Pdl e l’Udc di Casini.
L’aggettivo “strategica” rimanda alla prospettiva delle regionali 2010 e fa capire il senso di un progetto politico di ampio respiro, finalizzato a ricostruire l’unità della coalizione e a favorire “per la prima volta la democrazia dell’alternanza”, scandisce Gentile alle prese con l’ultimo tour de force della campagna elettorale. Una lunga storia politica la sua, come i tanti incarichi amministrativi che ha ricoperto a partire dal 1970, quando entra per la prima volta in consiglio comunale nelle file del Psi. Nel ’96 aderisce a Forza Italia, nelle successive tornate elettorali per le regionali conquista il primato di consigliere più eletto con ruoli di primo piano nei “parlamentini” calabri. Si gioca questa partita contro il presidente uscente Gerardo Oliverio (Pd) che al primo turno ha preso il 46,91% dei voti sostenuto dalla sinistra riunita al gran completo, dall’Idv a Rifondazione Comunista.
Gentile, il ballottaggio è già un bel risultato dopo decenni di giunte monocolore. E’ convinto di farcela?
Sono i numeri a dire che la vittoria è veramente a portata di mano. Il Pd con tutta la sinistra compatta partiva da una base del 63% ed è scesa al 46%; noi invece partivamo dal 23% e siamo saliti al 38%, segno evidente che i cittadini hanno voglia di cambiare e credono nel progetto del Pdl per dare a questa terra un nuovo futuro.
Ago della bilancia il 10,45% che le porta in dote il candidato Udc?
L’accordo con Roberto Occhiuto e l’Udc è nato a Cosenza ed è stato approvato dal livello nazionale dei partiti. Per noi rappresenta molto più che un apparentamento in vista del ballottaggio alla Provincia; è un’intesa che si fonda sui programmi e sul progetto alternativo che proponiamo alla gente di questo territorio, ma va oltre e guarda alla sfida che è già dietro l’angolo, quella per le regionali del prossimo anno. E’ un’alleanza strategica, un passaggio importante di una disegno di più ampio respiro alla quale stiamo lavorando e che muove proprio dalla ricomposizione delle forze politiche del centrodestra.
Lei ha avuto un colloquio telefonico con Berlusconi. Cosa vi siete detti?
Il presidente Berlusconi ha benedetto l’accordo con l’Udc considerandolo un viatico essenziale per costruire l’alternativa dei moderati il prossimo anno alla Regione Calabria. Berlusconi ha apprezzato molto la nostra proposta di riduzione delle spese dell’ente Provincia ed è molto attento all’esito e noi tutti siamo impegnati fortemente in quella che considero una battaglia di libertà per la mia terra.
Dove e come intende usare le forbici?
Innanzitutto saranno ridotti i membri della giunta provinciale passando dai 12 assessori attuali a 8; elimineremo il ricorso alle auto blu e solo il presidente potrà avere una vettura di servizio, con un risparmio complessivo sui costi della politica di 600mila euro all’anno. Questa cifra sarà destinata alle attività sociali dell’ente. Il secondo punto del nostro progetto prevede l’istituzione di un assessorato al marketing per rilanciare questa terra e le sue peculiarità a livello nazionale e non solo. In questi anni Cosenza e la sua provincia hanno subito gli effetti di una politica miope e autoreferenziale che ha prodotto solo forti penalizzazioni sul piano dello sviluppo, riducendo questo territorio a una realtà di serie B ad esempio rispetto a Catanzaro. Qui la rete infrastrutturale sconta carenze croniche, basti pensare che dal dicembre scorso ci sono ancora ventotto strade chiuse a causa dei danni provocati dall’ondata di maltempo. Nessuno ha fatto nulla. Per non parlare della questione rifiuti, qui la situazione è grave e siamo molto vicini a finire nelle condizioni in cui si trovava Napoli. Noi proponiamo la realizzazione del termovalorizzatore, i nostri avversari non si sono pronunciati perchè tra le forze della sinistra su questi temi sono profondamente divisi. Insomma, noi oggi,vogliamo invertire la rotta.
In che modo?
Pdl e Udc sono d’accordo sulla necessità di modificare lo Statuto provinciale per consentire che le deleghe vengano distribuite secondo la suddivisione territoriale di cinque assi-cardine, corrispondenti ad altrettante aree della provincia di Cosenza che è la più grande d’Italia con circa 750mila abitanti. Ciascuna di queste aree in cui intendiamo suddividere il territorio, verrà coinvolta in interventi mirati a creare sviluppo e benessere e potrà farlo da protagonista partecipando alla gestione delle deleghe che vanno dalla formazione all’ambiente, alla qualità dei servizi.
E per fronteggiare gli effetti della crisi economica cosa propone?
La centralità della persona è l’elemento chiave della nostra politica. Tra le priorità ci sono azioni ad hoc di sostegno alle famiglie e ai ceti più deboli della popolazione. Oltre alle risorse risparmiate dal taglio dei costi della politica e reinvestite a favore dei più bisognosi, prevediamo l’utilizzo dei fondi della legge regionale 20 del 2008 e per imprese e famiglie interventi per l’accesso al credito, in particolare attivando una collaborazione con la Camera di Commercio di Cosenza che ha istituito la Banca di Garanzia. Non solo: pensiamo alla predisposizione di un fondo di garanzia per le famiglie con un credito ad hoc a tasso zero finalizzato alle grandi necessità.