Così Berlusconi ha recuperato il rapporto con il Vaticano

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Così Berlusconi ha recuperato il rapporto con il Vaticano

06 Giugno 2008

 

Un incontro durato in tutto quaranta minuti per ribadire la piena sintonia tra Governo e Santa Sede.

Così si può riassumere il colloquio privato di oggi in Vaticano tra il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ed il Pontefice Benedetto XVI. Incontro a cui ha poi fatto seguito un faccia  faccia con il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato.

Ad accompagnare il Cavaliere il sottosegretario alla presidenza Gianni Letta che lo stesso Benedetto XVI ha definito come “un vecchio amico”.

Un incontro che è servito a ribadire il clima di cordialità e di serenità che si respira tra le due sponde del Tevere e che è evidenziato anche dal fatto che il faccia a faccia è durato dieci minuti in più rispetto al previsto. Situazione ben diversa rispetto a quella che si respirava quando a Palazzo Chigi sedeva Romano Prodi. Allora l’irritazione era salita alle stelle, complici pure le tentazioni estremiste della sinistra radicale in tema di coppie gay ed aborto. Acqua passata, avranno sicuramente pensato Oltretevere. In prospettiva c’è invece la volontà di instaurare una collaborazione fattiva e soprattutto proficua tra le due parti. Intenti pienamente accolti dal governo, con Berlusconi impegnato a costruire un solido legame con la Santa Sede.

Ed infatti già prima dell’incontro di oggi ai microfoni di Panorama del giorno Berlusconi aveva espresso un “ringraziamento” al Pontefice per le recenti parole in cui esprimeva il suo “apprezzamento per il nuovo clima in Italia con l’avvento della nostra parte politica”. Ma il premier è andato oltre spiegando: "Noi siamo dalla parte della Chiesa e crediamo nei valori di solidarietà, giustizia, tolleranza, rispetto e amore dei più deboli. Siamo sullo stesso piano su cui opera la Chiesa da sempre”. Da qui la considerazione che tra Stato e Chiesa “è possibile ogni dialogo su ogni argomento”, nel pieno rispetto reciproco.

“Un atteggiamento – che come ha chiarito Berlusconi –  che non può che compiacere il Pontefice e la Chiesa”. Questo fino all’incontro con Benedetto XVI che nelle immagini e nei sorrisi rilasciati prima che la porta della Biblioteca vaticana si chiudesse ha rafforzato la convinzione di un clima più che cordiale. Come confermato anche dalla Santa Sede stessa che nel comunicato ufficiale diramato dopo l’incontro ha fatto riferimento alla “volontà di continuare la costruttiva collaborazione bilaterale e nel contesto della Comunità Internazionale” ribadito da entrambi le parti.

Sul fronte dei temi in discussione molte le questioni affrontate: dal finanziamento statale alle scuole cattoliche a quella del sostegno alla famiglia, con la previsione di sgravi fiscali per chi ha figli. Passaggio obbligato anche sull’immigrazione, un argomento sul quale proprio il Vaticano nei giorni scorsi era intervenuto esprimendo perplessità sull’introduzione del reato di clandestinità. Un argomento sul quale non potrà non pesare il giudizio della Santa Sede e che alla fine certamente inciderà pure sulle scelte della maggioranza.

Sullo sfondo, ma non troppo, anche le tematiche internazionali, come la crisi mediorientale e l’emergenza alimentare che è stata oggetto di discussione nel recente vertice della Fao e nei confronti della quale Papa Ratzingher ha sempre espresso la propria preoccupazione. Infine spazio anche ad alcune questioni legate all’attuazione degli accordi vigenti fra la Santa Sede e l’Italia.

Adesso gli occhi sono puntati sui problemi reali del Paese, primo fra tutti proprio il disegno di legge sull’immigrazione. E chissà che dopo il colloquio con Benedetto XVI non ci possano essere modifiche al testo presentato e ora in discussione al Senato. La conferma che tra Italia e Vaticano è davvero piena sintonia.