Così il fisco degli Emirati Arabi premia gli investimenti
19 Agosto 2010
Può essere interessante conoscere il funzionamento dei sistemi fiscali dei paesi arabi. Di seguito si evidenziano, in particolare, le regole tributarie proprie degli Emirati Arabi e dell’Arabia Saudita.
Gli Emirati Arabi Uniti sono una federazione di sette Stati (Abu Dhabi, Ajman, Dubai, Fujairah, Ras Al-Khaimah, Sharjah e Umm Al-Quwain).
Il sistema fiscale degli Emirati Arabi Uniti è caratterizzato dalla presenza di misure di favore volte ad incentivare gli investimenti nel Paese. Regole ed esenzioni speciali si applicano in particolare alle società stabilite nelle cosiddette "zone franche" (free zones).
L’applicazione dell’imposta sulle società è comunque piuttosto limitata. Tra le esenzioni spettanti in base all’attività svolta si possono infatti ricordare quelle previste per le attività edilizie e per le attività svolte in esecuzione di contratti governativi. Le autorità emiratensi, inoltre, possono accordare esenzioni, anche totali, con proprio provvedimento, a qualsiasi società o ente.
In pratica, l’imposta sulle società si applica in maniera generalizzata solo alle società petrolifere e alle banche, che, peraltro, sono soggette a regole di determinazione del reddito differenziate e ad aliquote speciali molto elevate.
Gli Emirati arabi, proprio a causa delle suddette misure fiscali di favore, pur consentendo lo scambio di informazioni e potendo beneficiare di una tassazione di favore relativamente agli interessi e ai proventi da titoli obbligazionari e assimilati provenienti dall’Italia, sono dunque inclusi, anche se con alcune limitazioni, nelle black list che individuano, secondo l’Ordinamento italiano, gli Stati considerati a fiscalità privilegiata.
La locale legge societaria prevede dunque che, di norma (fanno eccezione, anche in questo caso, le società stabilite nelle citate zone franche), il 51 per cento delle partecipazioni di una società debba essere detenuto da soggetti emiratensi.
È consentito, però, che gli stranieri, previa nomina di un rappresentante locale emiratense, possano aprire una succursale negli Emirati (in tal caso la branch estera non viene comunque considerata un soggetto giuridico distinto dalla casa madre).
E’ interessante rilevare poi come negli Emirati non sia presente alcuna imposta sul reddito delle persone fisiche. Le imprese che impiegano cittadini emiratensi sono infatti solo obbligate a versare una quota del salario corrisposto ai dipendenti in appositi fondi pensione.
L’imposta sul reddito delle società è quindi l’unica vera imposta presente negli Emirati. Non esiste tuttavia un’imposta societaria unica, ma tante imposte societarie quanti sono gli Emirati. Tale imposta è in genere applicabile all’utile netto prodotto da tutti gli enti (comprese branch e sedi secondarie di società estere) che svolgono attività commerciali o industriali negli Emirati.
Gli Emirati applicano infine anche alcune tasse e contributi locali. A Dubai, ad esempio, sono dovute un’imposta sul reddito derivante dalla locazione di unità abitative e stanze d’albergo a cittadini esteri e un’imposta sugli immobili commerciali.
Per quanto riguarda invece l’Arabia Saudita, il sistema fiscale qui adottato è, se possibile ancora più flessibile, con poche tasse ed aliquote contenute.
Il sistema impositivo si basa essenzialmente sulla distinzione tra imposta religiosa e imposta vera e propria. Rientrano nella prima categoria la "zakat", la "sadaka" e il "khoms". Le imposte vere e proprie colpiscono invece il reddito d’impresa, con aliquote molto elevate per le società che operano nel campo del petrolio e del gas naturale.
Persone fisiche e società saudite sono in particolare sottoposti soltanto al pagamento della citata zakat, secondo la legge islamica che obbliga ogni credente a versare il 2,5% del reddito annuo per finanziare la società islamica.
Il reddito di lavoro dipendente non è invece soggetto ad alcuna tassazione, che, invece, è prevista per tutti i cittadini non sauditi che svolgono attività commerciale nel Regno, sotto forma di tassa sul reddito netto annuale dei lavoratori autonomi, tassa sul reddito delle società straniere e tassa sui dividendi.
Con riferimento alla tassazione dei dividendi occorre in particolare distinguere l’ipotesi in cui gli stessi siano distribuiti a soggetti residenti (e in questo caso non viene applicata alcuna ritenuta) dal caso in cui gli utili vengono assegnati a soggetti non residenti (e in questo caso sono soggetti a ritenuta nella misura del 5 per cento, fatta salva l’applicazione di più favorevoli disposizioni sulla base di convenzioni internazionali contro le doppie imposizioni).
Le persone giuridiche residenti in Arabia sono dunque assoggettate ad imposta per tutti i redditi ovunque prodotti (principio della tassazione su base mondiale), mentre le persone fisiche residenti, quelle non residenti e le persone giuridiche non residenti sono assoggettate ad imposta limitatamente ai redditi di fonte saudita (principio della tassazione della fonte).