Così Teramo ha abbracciato un sindaco d’eccezione
16 Dicembre 2008
di Sara Valeri
In Abruzzo il futuro è già iniziato. Anche prima del risultato finale che ha consacrato Gianni Chiodi a presidente della Regione. Ma lui, il bel Gianni come è soprannominato a Teramo, sua città natale, preferisce definirsi il presidente degli abruzzesi. Lo ha ripetuto in tutte le fasi della campagna elettorale fino a ieri sera durante la festa che il suo staff gli ha organizzato nella sede della segreteria elettorale teramana: “Sarò il sindaco di tutti gli abruzzesi – per far capire che non dimentica il suo passato da sindaco della sua città – non mi dimenticherò di nessuno. Sarò vicino a tutti i precari e a tutti i giovani e meno giovani in difficoltà dal punto di vista professionale”.
Il fermento si sentiva sin dalle prime ore del pomeriggio, poco dopo l’inizio degli scrutini. Espugnate le prime roccaforti del centrosinistra è subito iniziato il carosello di telefonate di congratulazioni e nella sede di via Po già si iniziava a gonfiare i palloncini azzurri “Per Chiodi presidente”. E già si parlava simpaticamente di “fattore T”, fattoreteramanità tra i meriti della vittoria di Chiodi, cioè la forza, la caparbietà e la capacità di resistere all’onda d’urto dell’astensionismo. Il capoluogo che segna il confine nord dell’Abruzzo ha premiato l’operato di Chiodi da sindato e ha eletto così consiglieri regionali anche alcuni ex consiglieri comunali della giunta di Chiodi seguendo l’antico motto che vuole che “squadra che vince non si cambia”. Ed è subito servito il secondo slogan della campagna elettorale: “Con Chiodi si ripropone il ‘Modello Teramo’”. Teramo infatti ha premiato il suo ex sindaco con unavalanga di voti: la forchetta che lo separa del candidato del centrosinistra Carlo Costntini è infatti molto più ampia nel teramano che in tutto l’Abruzzo: 53,3% di Chiodi contro 39,1% di Costantini a Teramo rispetto al 49% contro il 42,6% (dati regionali).
Il presidente Chiodi si è dimostrato molto scaramantico: suoi portafortuna sono la canzone di “Settembre” di Alberto Fortis e il maglione a rombi che sono stati di buon auspicio già in occasione dell’elezione a sindaco. E ieri, quando alle 22,15 il bel Gianni si è presentato alla festa, è entrato sulle note di Fortis e con il fido maglione e, con una rapida occhiata sui presenti, si è commosso accortosi che molti tra i suoi più stretti collaboratori, senza dire niente, si erano vestiti come lui, con lo stesso pullover. A dimostrazione che il sostegno e la condivisione della gioia e per la vittoria del loro concittadino era totale.
Oggi Teramo ritrova l’orgoglio e la forza di uscire dall’isolamento in cui è stata relegata per anni.
La coerenza scaramantica ha portato Chiodi a non mettere il naso fuori casa fino a che gli exitpol non si sono trasformati in risultato ufficiale. Fino a quel momento è rimasto davanti al focolare domestico, con la moglie Daniela, le figlie Eleonora, Virginia e Beatrice e con il cane Aris (per Aristotele) a leggere la vita di Giulio Cesare e ad ascoltare musica classica.
La prima telefonata di congratulazioni, il neo-presidente degli abruzzesi l’ha ricevuta dal premier Berlusconi che gli ha promesso che tornerà ancora in Abruzzo. Chiodi ha ringraziato il Cavaliere e alle telecamere delle tv locali, ma anche di Rai e Mediaset, ha dichiarato che lo ringrazierà ancora e di più “quando dimostrerà in futuro di essere vicino agli abruzzesi in questi momenti di forte crisi”.
Poi a pioggia gli auguri e le congratulazioni di tutti i politici, senatori e onorevoli che in lui hanno creduto senza lasciarlo mai solo in questa lunga ed estenuante campagna elettorale e daglitzunami giudiziari che l’hanno accompagnata, fino all’arresto, proprio ieri sera del sindaco di Pescara Luciano D’Alfonso, leader abruzzese del Pd, per irregolarità negli appalti dei cimiteri.
Tra loro i senatori abruzzesi Antonio Pastore e Paolo Tancredi. Quest’ultimo non ha perso occasione per manifestare il suo disappunto per le ultime dichiarazioni dell’ex governatore Ottaviano Del Turco che, pare, voglia presentarsi alle prossime elezioni, nelle liste del Pdl. Appena arrivato, prima ancora di salire sul palco con Chiodi, il senatore teramano ha dichiarato riferendosi a Del Turco: “Ha perso l’occasione per stare zitto”.