Crisi economica. Marcegaglia: “Rigore tedesco da imitare”

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Crisi economica. Marcegaglia: “Rigore tedesco da imitare”

27 Giugno 2010

Il rigore di Tremonti? "Più che benvenuto". I tagli: "Indispensabili. Dovremmo fare come la Germania". I disoccupati: "Una piaga. Il lavoro continuerà a sparire ancora fino alla metà del 2011". Lo sciopero della Cgil: "Un errore".

Le relazioni industriali a Pomigliano: "Un modello non esportabile". La tassa sulle banche: "Sono contraria". La pensa così Emma Marcegaglia, presidente della Confindustria, a Toronto per un inedito "B20", un business forum voluto dai canadesi per verificare se davvero si può uscire dalla crisi. "Ci sono speranze. L’economia va meglio di quel che si credeva», dice la leader di Viale dell’Astronomia. "L’euro debole aiuta e ci aiuta".

Secondo Marcegaglia "non ci sono alternative al rigore. L’austerità è dolorosa ma serve a bloccare un meccanismo perverso che ha fatto andare avanti l’Italia a colpi di spesa pubblica". Certo, ammette, la manovra del governo frenerà il Pil "dello 0,4% quest’anno e il prossimo. Ma senza questi tagli saremmo preda della speculazione. Anzi, diciamolo chiaro: se Tremonti non fosse intervenuto saremmo come lo Grecia". E "se i saldi vengono mantenuti, è quello che serve al Paese adesso, in questa situazione internazionale".

Al momento, osserva la presidente, "siamo a un bivio: il vecchio Continente cresce meno degli altri. Vincerà solo chi è competitivo. È a questo che guarda la Germania quando sceglie di tagliare la spesa pubblica e investire in produttività. Sono d’accordo: dovremmo imitarli". "Adesso siamo in emergenza e dunque va bene così", ribadisce riferendosi alla manovra finanziaria che poco ‘concede’ alla crescita. "Quest’anno – dice – l’economia si espanderà dell’1,2% dopo un calo del Pil del 6,3% nell’ultimo biennio. Bisogna però che nella Finanziaria di settembre si guardi alla ricerca, all’innovazione e alle università".