Crisi. Fondo salva-Stati: al via la riunione dell’Ecofin. Obama chiama la Merkel

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Crisi. Fondo salva-Stati: al via la riunione dell’Ecofin. Obama chiama la Merkel

09 Maggio 2010

È cominciata la riunione dell’Ecofin che deve mettere a punto la proposta di creazione di un meccanismo di stabilizzazione per difendere l’euro da attacchi speculativi. Lo riferiscono fonti europee. I ministri discutono sulla base di una proposta della Commissione Ue presentata dal commissario Ue agli affari monetari ed economici, Olli Rehn.

Secondo le fonti, i primi 60 miliardi di euro del fondo europeo "salva stati" che dovrebbe servire a garantire ai Paesi in difficoltà garanzie per raccogliere prestiti sui mercati dovrebbero essere messi a disposizione dalla Commissione Ue, usando come garanzia il bilancio comunitario.

I 60 miliardi dovrebbero consentire alla Commissione Ue di fare emissioni sui mercati per raccogliere fino a dieci volte tanto l’importo originario. Se questa fosse la strada concordata dai ministri, si andrebbe verso una forma di "eurobond". Fondi superiori alla dotazione di 60 miliardi di euro dovrebbero essere invece garantiti dagli Stati membri, ma non è ancora chiaro su quale base: "se volontaria o obbligatoria, se in formato eurozona (16) o Unione Europea (27)", affermano le fonti.

La base giuridica dell’intervento – viene confermato – è l’articolo 122 del trattato che consente all’Unione europea di garantire un’assistenza finanziaria a Stati membri che si trovino in "difficoltà" o siano "sotto seria minaccia di difficoltà". Lo strumento ricalcherebbe il meccanismo di "sostegno alla bilancia dei pagamenti", già esistente per aiutare i Paesi che non fanno parte della zona dell’euro.

Il meccanismo è stato già usato nel 2008 per aiutare l’Ungheria. Nell’ottobre 2008, il Fondo monetario internazionale, la Banca Mondiale e l’Unione Europea hanno raggiunto un accordo per concedere un prestito da 20 miliardi di euro all’Ungheria per aiutarla ad affrontare le conseguenze delle crisi finanziaria e per rafforzare la sostenibilità della bilancia dei pagamenti ungherese.

Intanto, il presidente americano Barack Obama ha discusso telefonicamente con la cancelliera tedesca Angela Merkel la situazione economica in Europa. Lo comunica – riporta la stampa americana – la Casa Bianca, precisando che Obama avrebbe ribadito alla Merkel la necessità di intraprendere passi e azioni risolute per riportare fiducia. Si tratta della seconda telefonata in tre giorni.

Durante la conversazione il presidente americano ha ribadito la necessità di misure "forti" da parte dell’Ue per rassicurare i mercati e riportarvi fiducia. Secondo quanto riferito dal portavoce della Casa Bianca Bill Burton, Obama e Merkel "hanno discusso quanto sia importante che i membri dell’Unioen Europea prendano azioni risolute" al fine di riportare "fiducia sui mercati".