Crisi. La Bce porta i tassi al 2%, il minimo storico dal 2005
15 Gennaio 2009
di redazione
Dopo gli ultimi pessimi dati sul Pil tedesco nel quarto trimestre e sulla produzione industriale in novembre nell’area dell’euro, il Consiglio direttivo della Bce ha annunciato il taglio del tasso di riferimento dell’Eurozona di 50 punti base al 2%, al minimo storico della fine del 2005.
La Banca centrale europea ha anche deciso di tagliare i tassi sui depositi di un punto portandoli all’1%.
La decisione è stata adottata pochi minuti fa dal Consiglio direttivo dell’istituto centrale a Francoforte. Si tratta del quarto taglio dei tassi consecutivo da parte dell’Eurotower che porta così la manovra di riduzione del costo del denaro a un totale di 225 punti base rispetto al 4,25% di ottobre.
Molti economisti hanno sempre sostenuto la necessità di una tale manovra per contrastare la più grave recessione del dopoguerra per l’Eurozona.
"Gli ultimi dati disponibili relativi ai mesi di novembre e dicembre indicano un ulteriore peggioramento dell’economia di Eurolandia. Le pressioni inflazionistiche di Eurolandia sono scese ulteriormente, anche se i rischi per la stabilità dei prezzi nel medio e lungo termine continuano ad essere bilanciati. Non è nostra intenzione ritrovarci in una trappola della liquidità" ha dichiarato il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet.
Le statistiche recenti, continua Trichet, "indicano un significativo rallentamento per l’economia di Eurolandia dovuto ad una intensificazione dell’instabilità finanziaria, e ciò durerà per un periodo prolungato". "Le pressioni inflazionistiche sono diminuite", ha concluso il presidente della Bce secondo il quale però "i tassi d’inflazione fluttueranno fortemente e ci aspettiamo che l’inflazione riprenda a salire nel secondo semestre dell’anno".