Crisi mutui, Draghi: “Riflettere sui cambiamenti”
14 Settembre 2007
di redazione
Facendo riferimento agli “eventi di questa estate” e della
crisi dei mutui statunitensi, Mario Draghi, governatore della Banca di Italia, afferma
che è necessario “un nuovo approccio dell’analisi monetaria, che deve basarsi
su un più ampio spettro di dati ed essere attenta all’impatto dell’innovazione
finanziaria”.
E afferma: “Molte implicazioni dei cambiamenti intervenuti
sui mercati finanziari in questi anni sulla stabilità finanziaria e sulla
trasmissione degli impulsi di politica monetaria devono essere ancora
pienamente comprese”. Perciò le banche
centrali devono aggiornarsi al passo dei mercati, avverte il numero uno di
Palazzo Koch in un messaggio di saluto inviato a un convegno sui derivati
organizzato dall’Associazione Guido Carli-Cesifin.
Draghi spiega poi che : “L’innovazione finanziaria implica
anche un ruolo maggiore per le attese e le comunicazioni di politica monetaria.
I cambiamenti nei tassi d’interesse, anche soltanto attesi, si ripercuotono
molto velocemente su un’ampia gamma di attività finanziarie, influenzando anche
consumi e decisioni di investimento. In questo contesto, la comunicazione è cruciale.
Per un verso, se guidata da una comunicazione appropriata, la reazione dei
mercati può in parte ‘fare il lavoro’ delle banche centrali. Per un altro,
errori nella comunicazione, possono essere più costosi che in passato,
aumentare facilmente la volatilità e, in casi estremi, indurre revisioni di
portafoglio con potenziali effetti di disordine sulla liquidità e i prezzi
degli asset”.
Draghi guarda inoltre con favore alla politica seguita dalle
banche centrali quest’estate per far fronte all’avanzare della crisi subprime. E
osserva: “L’Eurosistema ha monitorato gli sviluppi e agito per assicurare un
funzionamento ordinato del mercato monetario, fornendo liquidità quando
necessario. Ma allo stesso tempo –
conclude Draghi – ha chiaramente fatto capire che la sua politica
monetaria continua a fondarsi sulle prospettive macroeconomiche e sulle minacce
alla stabilità dei prezzi nel medio termine”.