Crisi. Ocse: “Brutale frenata allo sviluppo africano”
24 Maggio 2010
di redazione
La crisi ha "imposto una brutale frenata" allo sviluppo africano, rallentando la crescita dal 6% annuo in media del periodo 2006-2008 al 2,5% del 2009. Lo scrive l’Ocse nel suo rapporto sulle prospettive economiche del continente, realizzato insieme alla Banca africana per lo sviluppo e alla Commissione economica per l’Africa dell’Onu, presentato oggi ad Abidjan (Costa d’Avorio).
"La buona notizia – spiega in una nota Henri-Bernard Solignac-Lecomte, responsabile dell’Ufficio Europa, Africa e Medio Oriente del Centro studi sullo sviluppo dell’Ocse – è che il continente si è rivelato resistente alla crisi. La cattiva è che, malgrado il rimbalzo della crescita l’anno prossimo, la crisi potrebbe rendere più difficile per i governi il raggiungimento dell’obiettivo del Millennio di ridurre della metà il numero di persone che vivono sotto la soglia di povertà in Africa entro il 2015".
La situazione, precisa ancora l’Ocse, è però differenziata a seconda delle zone: l’Africa australe farà più fatica a risollevarsi, e arriverà a una crescita del 4% al massimo nel 2010/2011, mentre quella Orientale, che ha retto meglio alla crisi, dovrebbe superare il 6%. L’Africa settentrionale e quella occidentale, stimano infine gli economisti, cresceranno del 5%, e quella centrale del 4% circa.