Crisi. Tremonti: “Siamo a un tornante della Storia”
26 Maggio 2010
di redazione
"Siamo a un tornante della Storia, non siamo in una congiuntura economica". Lo ha detto il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, parlando al forum dell’Ocse. "L’intensità dei fenomeni che vediamo – ha aggiunto – è storica e sta modificando la predisposizione dell’esistenza, dell’economia e della politica". Il ministro ritiene che ci sia una consapevolezza diffusa da parte della gente sul fatto che questa crisi economica internazionale sia "storica". "I popoli sono più saggi di altri" risponde il ministro a margine del forum Ocse.
Il futuro dopo la crisi deve essere costruito su due pilastri, quello "tecnico" e tecnologico, ma anche quello "giuridico" ha dichiarato ancora Tremonti. "I grandi cicli dell’economia – ha spiegato – sono sempre stati legati alla tecnologia, dalla macchina a vapore al motore a scoppio, dai computer all’intelligenza artificiale". Ma i passi avanti della tecnologia, ha proseguito, non bastano se non vengono corretti gli "squilibri" in termini di regole. La crisi "ha mostrato uno scollamento tra il mercato e le regole: il primo è diventato globale, mentre le seconde sono rimaste locali. E questo è stato fonte di grossi problemi".
"Ieri l’Italia ha fatto una scelta molto chiara, quella di salvaguardare i livelli di stato sociale e di operare forti riduzioni di spesa dei governi centrale, regionale e locale" ha proseguito il ministro dell’Economia. "È fondamentale – ha sottolineato – salvaguardare la coesione sociale".
La crisi economica "può essere un’opportunità" e, ha aggiunto, "può avere un impatto negativo o anche positivo" sulle strategie europee e internazionali, a seconda di come verrà gestita.
"Less Internet, more Cabernet". Tremonti risponde infine con una battuta scherzosa a chi gli chiede come la crisi economica internazionale cambierà gli stili di vita della gente. "È una battuta, solo una battuta", tiene poi a precisare ai giornalisti che chiedevano spiegazioni sulla risposta.