Cristiani perseguitati, il “Vicario di Baghdad”: “In Iraq il cristianesimo è finito”
27 Marzo 2017
“In Iraq il cristianesimo è finito”. È il grido d’angoscia lanciato da Andrew White, 52enne sacerdote anglicano, meglio conosciuto come “il vicario di Bagdad”, che ha commentato così la drammatica situazione delle comunità cristiane irachene oggetto ormai da anni di un vero e proprio genocidio da parte da parte dei miliziani dell’Isis.
“Alcuni sostengono che i cristiani dovrebbero continuare a mantenere la presenza storica in questa terra, ma ora è diventato davvero difficile” continua il presule anglicano, anche lui costretto ad andare via solo perché continuamente minacciato di morte dallo Stato Islamico. Non certo per paura, come dicono alcuni che lo conoscono bene, dato che White aveva addirittura osato invitare a cena Al Baghdadi & company che ovviamente ha declinato l’invito rispondendo con un secco: “Ci saremo per tagliarti la testa”.
Ora White è tornato nel Regno Unito ma continua a rimanere in contatto con chi decide di andare via, ricevendo da tutti la stessa risposta: “Non c’è modo di tornare indietro. Ne abbiamo abbastanza”. Ed è proprio questa constatazione che lo porta a dire con rammarico che in Iraq, così come in tutti i territori mediorientali controllati dall’Isis, “il futuro per le comunità cristiane è molto limitato”.