Crocetta e Marino: «Resistere, resistere, resistere»

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Crocetta e Marino: «Resistere, resistere, resistere»

26 Luglio 2015

Sembrava che i veri guai per il Pd dovessero arrivare dalla minoranza interna, dalla pasionaria Bindi, dal caso De Luca. Ma paradossalmente quella che sembrava la situazione più critica per i Democrats si è risolta meglio di altre: dopo il ricorso, il neogovernatore della Campania resta in carica e ha appena presentato la sua squadra di Governo. «In totale autonomia,» ci tiene a precisare.

 

Adesso la spina nel fianco per il partito e per i renziani ha un nome: Rosario Marino. O per esteso: il governatore della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, e il sindaco di Roma, Ignazio Marino. Tutti e due sembravano sul punto di precipitare e invece restano in sella sull’orlo del baratro.

 

L’alfiere di Renzi in Sicilia, il sottosegretario Faraone, scalpita da tempo («inevitabili le dimissioni di Crocetta»), ma la brutta storia delle intercettazioni che non si trovano più – proprio mentre in parlamento si discute di wiretapping (e mentre il ministro Boschi pur definendo «grave» l’uso disinvolto di certe informazioni a danno del premier, tutto sommato minimizza la vastità del fenomeno) – crea un cortocircuito pericoloso destinato a ritorcersi contro il Pd.

 

Intanto, mentre si sgonfia l’ipotesi di mandare a casa Crocetta, a Roma, il segretario del Pd capitolino e commissario straordinario Orfini continua a spendersi in difesa del sindaco Marino: «Siamo alla fase due, giusto andare avanti». Anche in questo caso, le dimissioni a lunga scadenza dell’assessore Improta rischiano di diventare un’altra arma a doppio taglio per il partito, visto che per uscire dall’angolo Marino prova a ritorcerle contro il diretto interessato: «Chiedo a Improta di formalizzare le dimissioni annunciate nelle scorse settimane».

 

Un modo per scaricare sull’assessore le colpe per lo sprofondo rosso dei conti di Atac, vera punta dell’iceberg nel caos capitolino. Telenovela, quella romana, che nelle ultime ore continua con l’addio di un altro assessore renziano della giunta, Silvia Scozzese. Rosario Marino e Ignazio Crocetta, dunque. La strana coppia arroccata sulla linea del Piave, unita dallo slogan “resistere, resistere, resistere”.