Crollo ponte A14, il pm di Ancona avvia le indagini per disastro colposo
10 Marzo 2017
Due morti, tre feriti e un indagine aperta per disastro colposo e omicidio colposo plurimo. È questo il bilancio finale del crollo del ponte 167 sull’A14 avvenuto nel pomeriggio di ieri all’altezza di Camerano (Ancona). Le vittime hanno un nome: Emidio e Antonella, una coppia di originaria di Ascoli ma residente nel teramano. Sui loro corpi è stata disposta l’autopsia. Mentre se la sono cavata molto meglio i feriti, gli operai che prestavano servizio al cantiere del cavalcavia, che sono tutt’ora sotto osservazione all’ospedale Torrette di Ancona. In ogni caso, le loro condizioni non sono gravi.
Per tutta la notte le squadre di Autostrade per l’Italia hanno prestato servizio nel luogo del crollo al fine di ripristinare al più presto la circolazione. Alle ore 8 di questa mattina è stata inizialmente riaperta la corsia di sorpasso in direzione sud intorno, per poi riaprire intorno 8.45 anche la direzione nord riducendo al minimo i disagi per la viabilità del tratto.
Ora la palla passa alle autorità giudiziarie per accertare eventuali responsabilità. Il pm di Ancona, Irene Bilotta, ha subito fatto sapere che probabilmente dietro il crollo del cavalcavia “c’è un errore umano”. Secondo una prima ricostruzione, a causare il crollo sarebbe stato il cedimento dei pilastri provvisori realizzati per sostenere i martinetti utilizzati per sollevare il cavalcavia. Ma tra le ipotesi sulle cause dell’incidente c’è anche quella di un malfunzionamento della centralina che governa questi martinetti, che dunque avrebbero inclinato troppo il ponte, determinando il crollo.
Ma soprattutto, altra domanda su cui si interrogano gli inquirenti, è perché quel tratto di strada non è stato chiuso giovedì mattina, dato che erano in atto dei lavori. Pronta la replica di Autostrade per l’Italia che ha spiegato che si trattava di un “intervento di routine” e che la chiusura al traffico si verifica soltanto quando si sostituisce un ponte vecchio, di solito durante la notte.
“È andata in crisi la struttura dell’insieme dei sostegni provvisori del ponte”, ha affermato l’ingegnere Giovanni Scotto Lavina, responsabile del procedimento presso Autostrade per l’Italia. “Stiamo facendo gli accertamenti del caso – ha aggiunto -. Il ponte è andato in crisi per i motivi che dovremo appunto accertare. La struttura di sostegno provvisorio è rimasta integra, questo ci teniamo a dirlo. Non è andata in crisi la struttura di calcestruzzo che sosteneva le travi fino all’inizio delle operazioni di sollevamento del cavalcavia. È andata in crisi la struttura dell’insieme dei sostegni provvisori”.
Nell’attesa di capire l’effettiva dinamica dell’incidente, il ministro dei trasporti Delrio ha inviato una squadra di ispettori al fine di fornire ulteriore supporto tecnico per le indagini.