Csm, fascicolo su Esposito. Vietti: “Dichiarazioni da evitare”
07 Agosto 2013
di redazione
Il Csm reagisce alla intervista del Giudice Antonio Esposito, il magistrato che ha condannato Silvio Berlusconi per frode fiscale. Un fascicolo sul giudice è stato assegnato alla Prima Commissione che ha la competenza sui trasferimenti d’ufficio per incompatibilità. La decisione del Csm viene dopo le reazioni dei consiglieri laici di area Pdl, Zanon, Palumbo e Romano, che avevano criticato l’intervista poi ritrattata dal Giudice, avendo Esposito ha anticipato le motivazioni della sentenza che non sono ancora state depositate. Esposito a sua volta si difende dicendo che aveva fatto "espresso divieto, sicuramente risultante dalla registrazione, di escludere del tutto domande relative al merito della decisioni" della corte. Il vicepresidente del Csm Vietti ha commentato "se proprio non si possono evitare in generale certe dichiarazioni, occorre evitarle sempre sui propri processi". Il ministro Mauro ha parlato di "beneficio del silenzio". Lo stesso segretario del Pd, Epifani, ha detto che "è meglio il riserbo per chi ha una funzione di giudice". Quella intervista, ormai sembra chiaro, poteva e doveva essere evitata. Intanto Esposito continua a dire che il famoso fax del giornalista con l’approvazione dell’intervista non corrisponde a quello che poi è stato pubblicato dal Mattino. Come pure accusa il giornalista di aver registrato a sua "insaputa" la conversazione poi diffusa dal giornale. A difendersi èanche il direttore del Mattino, "non mi aspettavo questa tempesta", né che l’intervista diventasse un fatto politico così grave. "Io ho assistito alla telefonata in cui Antonio Manzo gli ha comunicato che avrebbe inserito anche la parte dell’intervista sulle motivazioni" (l’ormai celebre "non poteva non sapere"), dice il direttore, che ha definito la smentita del giudice "surreale".