Cuba, diritti umani: posizione ambigua del governo
11 Dicembre 2007
di redazione
E’ ambigua la posizione di Cuba nei confronti dei diritti umani.
Il governo cubano ha annunciato, infatti, che  “a breve” firmerà  accordi internazionali, ma contemporaneamente settori dell’opposizione hanno denunciato persecuzioni, minacce e arresti da parte delle autorità dell’Avana nella giornata di ieri, dedicata in tutto il mondo ai diritti umani.
Il ministro degli Esteri cubano, Felipe Perez Roque, ha assicurato la firma “nei prossimi mesi” dei patti su diritti economici, sociali e culturali, e sui diritti civili e politici, per dimostrare la collaborazione di Cuba con il nuovo Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite che nel giugno scorso ha deciso di cancellare l’isola dalla lista nera.
Nel primo trimestre del 2009, ha aggiunto Roque, Cuba presenterà il suo rapporto di rendiconto come tutti gli altri Paesi.
Qualche minuto dopo le parole pronunciate dal ministro, un gruppo di oppositori del regime cubano ha organizzato una manifestazione di protesta pacifica di fronte alla sede dell’Unesco dell’Avana.
I manifestanti, ha denunciato un medico cubano dissidente, Darci Ferrer, sono stati insultati, picchiati e inseguiti nelle strade della capitale.
Tra domenica scorsa e ieri, stando alla Commissione cubana dei diritti umani che il governo considera illegale, a Cuba sono stati compiuti decine di “arresti preventivi” di dissidenti che in seguito sono stati rilasciati.