Cucchi, Giovanardi: “Linciaggio mediatico, Istituzioni non difendono servitori dello Stato”

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Cucchi, Giovanardi: “Linciaggio mediatico, Istituzioni non difendono servitori dello Stato”

14 Gennaio 2016

“Come i giornali hanno ampiamente riportato, nel caso di Stefano Cucchi, che era stato ricoverato diciassette volte al pronto soccorso per lesioni, fratture e ferite, l’ultima volta quindici giorni prima dell’arresto (massacrato di botte queste diciassette volte certamente non dalle Forze dell’ordine), la famiglia si era costituita parte civile fino in Cassazione contro tre agenti di custodia, che sono stati assolti con sentenza definitiva, mentre tutte le perizie tecniche e persino la Commissione d’inchiesta parlamentare, presieduta dall’allora nostro collega Ignazio Marino, hanno escluso categoricamente che tra la presunta lesione e la morte di Cucchi ci sia alcuna relazione”, lo dice il senatore Carlo Giovanardi in una interpellanza parlamentare presentata ieri.

 

“Nel caso di Giuseppe Uva, tre volte pubblici ministeri diversi avevano chiesto l’archiviazione per poliziotti e carabinieri, e il processo in corso è partito per un’imputazione coatta del giudice per le indagini preliminari”. “In questo quadro,” ricorda Giovanardi, “le sorelle di Cucchi e di Uva hanno pubblicato le foto di un carabiniere e di un poliziotto indicandoli come gli assassini dei loro congiunti. Davanti alla marea di insulti, di intimidazioni, di minacce di morte, che hanno travolto i due malcapitati e le loro famiglie, che sono stati sottoposti ad un vero e proprio linciaggio mediatico, non si è alzata una voce, né del Presidente della Camera, né del Presidente del Senato, né del Presidente del Consiglio, né del Ministro dell’interno, né del Ministro della difesa, per difendere due servitori dello Stato la cui unica colpa accertata sarebbe quella di mantenersi in forma fisica, come le foto hanno dimostrato nel momento in cui sono state pubblicate”.

 

“Signor Presidente,” conclude Giovanardi, “davanti a questa intimidazione pubblica, che colpisce non soltanto un carabiniere e un poliziotto ma che mette alla gogna tutti coloro che fanno parte delle Forze dell’ordine, senza che addirittura alcuni di loro siano stati neanche rinviati a giudizio o indagati, sollecito la risposta all’interpellanza che insieme ad altri colleghi ho presentato, perché il Ministro dell’interno e il Presidente del Consiglio ci dicano che cosa intendono fare per evitare che vengano linciati poliziotti e carabinieri, indicati al pubblico ludibrio senza che sia stato accertata nei loro confronti alcuna responsabilità”.