Cultura: torna a splendere Palazzo de Mayo
05 Giugno 2012
Il problema è noto. E l’esempio virtuoso è quello della Fondazione Carichieti. Il problema è la sofferenza del mondo della cultura, che in Abruzzo, come nel resto dell’Italia, soffre la mancanza di risorse. E non è certo una questione di distrazione delle istituzioni, come ha sottolineato l’assessore al Bilancio della Regione Abruzzo, Carlo Masci. E tanto meno di indifferenza.
“Nonostante la cultura sia un elemento determinante per la crescita di questo territorio, e nessuno lo nega – spiega infatti Masci -, la richiesta di fondi a soggetti che non sono più in grado di erogare risorse, almeno nella misura richiesta, non rappresenta la soluzione. La problematica sollevata dalle associazioni e dalle istituzioni culturali non si risolve certo togliendo o aggiungendo un milione di euro ad un bilancio che ormai e’ quasi completamente incentrato sulle spese obbligatorie. L’appello, semmai – sottolinea l’assessore – va rivolto a quelle realtà che istituzionalmente hanno titolo e risorse per fare interventi nel settore della cultura. Mi riferisco, in particolare, alle Fondazioni ex bancarie che hanno questi compiti per statuto ed hanno a disposizione diversi milioni di euro l’anno per svolgere determinate attività”. E qui scatta l’esempio virtuoso: l’inaugurazione del Museo Palazzo de Mayo, a Chieti. Tutto merito della Fondazione Carichieti che, tra l’altro, è la fondazione bancaria italiana che riserva maggiori risorse alla promozione dell’arte e della cultura. Tanto di cappello.
Un esempio che ha reso possibile la valorizzazione di uno di un vero e proprio gioiello, visto che Palazzo de Mayo rappresenta un capolavoro dell’architettura barocca abruzzese. E che ora si apre ad essere utilizzato come polo culturale, grazie alla presenza di un teatro-auditorium all’aperto che potrà ospitare concerti, spettacoli teatrali e altri eventi.
Altro, secondo l’assessore Masci, deve essere il ruolo della Regione che deve piuttosto creare una sorta di ”bollino di qualità”, che consenta di raggruppare tutte le realtà che dispongono di risorse, dal privato al pubblico, per arrivare ad attribuire fondi secondo parametri qualitativi e di merito. “La Regione è sempre pronta a fare la sua parte – ricorda Masci – come nel caso del progetto ‘Scuola regionale dello sport, dove siamo riusciti a coinvolgere Coni e Fondazioni ex bancarie, ma se non faranno lo stesso anche tutti gli enti locali continuerà ad esserci una dispersione di risorse e le proposte culturali migliori rischieranno sempre di non ricevere quanto effettivamente necessario”.
E a poco, in questo senso, servono le solite critiche che arrivano dall’opposizione, visto che in passato, le cose non sono andate diversamente, pur in condizioni generali sicuramente più favorevoli. E Masci lo ricorda bene. Il bilancio liquidato dalla Giunta Paolini-D’Amico, nel dicembre 2008, “conteneva solo spiccioli per la cultura – sottolinea – e, comunque, in misura notevolmente inferiore alla Finanziaria approvata da questo Governo. Le critiche strumentali dell’opposizione non favoriscono la soluzione del problema. Non si può certo pensare di continuare a fare debiti per soddisfare qualsiasi esigenza e farli pagare alle generazioni future. Questo – conclude Masci – è il momento della responsabilità e della selezione delle proposte migliori da finanziare in una situazione di carenza di risorse per tutti”.