Cuperlo l’anti Renzi, riforma elettorale con bicameralismo e titolo V
23 Gennaio 2014
Gianni Cuperlo a Otto e Mezzo non fa sconti a Renzi dopo le dimissioni da presidente del Pd. Con eleganza, rimprovera al segretario il liderismo esasperato, dice che una cosa è guidare un’altra è comandare, che lui si è alzato e se n’è andato non perchè è suscettibile ma perché "non sono i modi con cui si guida un grande partito democratico". "Ho posto delle questioni di merito sulla riforma elettorale e costituzionale. Ho posto dei dubbi e mi aspettavo che nella replica del segretario ci fosse la possibilita’ di ascoltare delle opinioni che rispondessero a quei dubbi. Invece c’e’ stata una denigrazione dell’intorlocutore, non funziona cosi’ nella vita di un partito". Cuperlo contesta in particolare il passaggio del discorso di Renzi in cui il segretario ha contesta la impostazione dell’ex presidente, "riconoscere il diritto dei cittadini a scegliere i propri rappresentanti", definendola "strumentale", tanto più che Cuperlo è stato eletto con il vecchio Porcellum. Troppo facile fare polemica così, sembra voler dire Cuperlo, che proponendosi oramai ufficialmente come leader della minoranza interna del partito, "abbiamo preso mezzo milione di voti alle primarie", ripete che secondo lui il Pd avrebbe dovuto seguire un altro schema: dialogo con i partiti che sostengono la maggioranza per poi allargare la proposta sulla legge elettorale alle opposizioni. Cuperlo dice anche che la riforma della legge elettorale va legata al superamento del bicameralismo perfetto e alla riforma del titolo V.