Da Bondi analisi seria ma siamo noi l’alternativa a Renzi

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Da Bondi analisi seria ma siamo noi l’alternativa a Renzi

23 Aprile 2014

di Ronin

Non vogliamo strumentalizzare la lettera dell’ex ministro della cultura Bondi, né ci “eccitiamo” a leggerla, come dice qualcuno che di istinti belluini e primordiali in politica se ne intende. La consideriamo piuttosto un serio elemento di discussione sul futuro del centrodestra italiano.

Il fatto che, nello stesso giorno, uno dei protagonisti delle battaglie storiche del centrodestra – Paolo Bonaiuti – scelga di aderire all’Ncd, mentre dalle colonne della Stampa si certifica il fallimento della ‘nuova’ Forza Italia, è una conferma anche simbolica della riflessione che ormai da lungo tempo abbiamo avviato sul nostro giornale: serve un nuovo centrodestra, un altro centrodestra, che non si rassegni all’idea che in Italia non possa più esistere una forza moderata alternativa alla sinistra e ai populisti.

Lo abbiamo detto e lo ripetiamo: la deriva estremista di Forza Italia, la sua intolleranza al dissenso così evidente perfino nel lessico (nel partito c’è già chi parla di “pugnalata alle spalle” di Bondi), spaventa la maggioranza silenziosa degli italiani, che non si riconoscono in falchi e pitonesse e attendono una proposta politica alternativa: quella forza liberale, popolare e responsabile che Angelino Alfano si è candidato a guidare con ambizione maggioritaria.

Sia chiara un’altra cosa, se l’intenzione è davvero discutere, riflettere e guardare al futuro: non saremo mai nello stesso partito di Renzi. Con il premier e segretario dei Democratici c’è solo un accordo provvisorio; la scommessa è fare riforme condivise. Renzi ha scelto la strada della socialdemocrazia europea, noi andiamo dalla parte opposta.

Siamo con chi, in Europa, governa la Germania e la Spagna. Con chi, negli Stati Uniti, ha compreso che il radicalismo e le spinte protestatarie non erano sufficienti a battere il presidente Obama ed ha iniziato, ben prima che avvenisse nel nostro Paese, un profondo ripensamento sulla identità del partito repubblicano. Siamo con chi non accetta un ripiegamento della moderna cultura conservatrice verso posizioni nostalgiche,  reazionarie e particolaristiche. Detto ciò, discutere può soltanto fare bene.