Dal Bataclan a Nizza, 20 mesi di terrore islamista in Francia
15 Luglio 2016
Con il passare delle ore il sospetto si è trasformato in certezza: la Francia è stata di nuovo attaccata dal terrorismo islamico.
Ieri sera verso le undici, sul lungomare di Nizza, la celebre Promenade des Anglais, un uomo, che dai documenti ritrovati dagli investigatori risulta essere un franco-tunisino di 31 anni residente nella città francese, si è lanciato sulla folla con un Tir, uccidendo 84 persone e ferendone in modo grave altre 18.
La corsa del camion killer è durata due, interminabili chilometri.
LA MATRICE TERRORISTA DELL’ATTACCO. Secondo il presidente francese Hollande “la matrice terrorista” dell’attacco “non può essere negata”. Stanotte, SITE, che monitora i siti jihadisti, aveva già scritto che sul web gruppi pro-Isis avevano inneggiato all’attentato, “Conquisteremo la Francia”.
I servizi di sicurezza francesi hanno ricordano come lo scorso anno ci siano stati altri attacchi del genere, come a Nantes, dove un jihadista alla guida di un furgone aveva provato a investire altre persone innocenti.
Per tutta la notte sul web si sono moltiplicati messaggi di giubilo per il massacro. Viene rilanciato un discorso pronunciato dal portavoce dello Stato Islamico Abu Muhammed al-Adnani al-Shami, che in una registrazione audio del 2014 aveva invitato a “colpire i miscredenti in ogni modo”, suggerendo anche di “investirli con un’automobile”.
“Uccidete tutti i miscredenti ed in qualsiasi modo, in particolare francesi ed europei, americani o canadesi, anche se sono dei civili. Fate ogni vostro sforzo per uccidere un americano o un francese oppure uno qualunque tra i loro alleati”, esortava al-Adnani.
SUL WEB IL DELIRIO DEI JIHADISTI. “Se non siete in grado di trovare una bomba o una pallottola, allora prendete una pietra e con quella spaccate le teste degli infedeli, sgozzateli con un coltello, gettateli da un dirupo, investiteli con una automobile”. “Se non siete in grado di fare tutto ciò, bruciate le loro case e macchine, le loro attività commerciali, i loro campi. E se proprio non siete in grado di fare neanche questo, allora sputate loro in faccia”.
Sulla piattaforma Telegram, l'”Esercito Informatico del Califfato”, salutando la carneficina di Nizza, ha pubblicato una fotomontaggio con la Torre Eiffel in fiamme. “Ibn al Kilafah” (“Figlio del Califfato”) posta invece una foto del presidente francese Francois Hollande con la seguente didascalia: “Il porco francese richiama i riservisti, il colpo gli ha fatto molto male”. “Colpiti nel cuore della terra dei crociati”, si legge poi su un altro account, denominato “Ussud al Tawheed-Derna” (Leoni del Monoteismo a Derna”) sollecitando a usare l’hashtag in arabo #AttaccoNizza.
LA DINAMICA DELL’ATTACCO DI NIZZA. Il killer jihadista di Nizza ha sparato una serie di colpi di arma da fuoco per farsi strada tra la polizia e chi cercava di ostacolarlo e secondo alcune testimonianze avrebbe gridato “Allah Akbar”.
Nella notte, le autorità di Nizza hanno chiesto ai cittadini di non lasciare le loro case e di non fare ritorno in città se si trovavano fuori Nizza. “Ero sul balcone a fumare una sigaretta,” ha raccontato una turista italiana testimone dei fatti, “ho visto avvicinarsi questo Tir a forte velocità, ho visto l’impatto e la gente che moriva. Poi sentito gli spari”. “E’ stato terribile”.
L’attacco ha un forte valore simbolico: la Francia è stata colpita il 14 luglio, la festa nazionale che commemora la presa della Bastiglia. Va sottolineato che tra le vittime della strage ci sono molti bambini che erano usciti con le famiglie per vedere i fuochi d’artificio. Centinaia di persone si sono salvate buttandosi in mare.
Ancora una volta, ci si aspetta che quella parte del mondo islamico che ripudia il terrorismo si faccia sentire e si mobiliti in modo concreto contro i macellai della Jihad. Non sono pochi gli osservatori che ricordano come Abdeslam Salah, uno dei boia del Bataclan, ha vissuto i suoi cinque mesi da super latitante e super ricercato a Molenbeek, nel suo quartiere, nascosto e forse protetto dalla comunità islamica locale.
VENTI MESI DI TERRORE IN FRANCIA. Ad ogni modo il jihadismo colpisce un Paese che sembra ormai prigioniero di una tragica guerra interna generata dal radicalismo islamico. Da Charlie Hebdo alla Promenade des Anglais, negli ultimi venti mesi i terroristi islamici hanno periodicamente di mira la Francia.
Il 7 gennaio 2015 i Jihadisti aprono il fuoco nella redazione del settimanale satirico francese Charlie Hebdo a Parigi, ‘colpevole’ di aver pubblicato una vignetta che ridicolizzava Maometto. Dodici persone perdono la vita e dieci restano ferite. Il 9 gennaio 2015, un complice degli attentatori nella redazione di Charlie Hebdo spara in un supermercato kosher a Dammartin-en-Gole. Muoiono quattro persone e nel blitz della polizia, alcune ore dopo, lo stesso aggressore.
Il 13 novembre 2015 la capitale francese viene colpita da una serie di attacchi senza precedenti. I terroristi si fanno esplodere in sei diverse zone della città, tra cui la sala concerti del Bataclan in cui si registra il più alto numero di vittime. Il bilancio finale sarà di 129 morti e 350 feriti. Il giorno successivo l’Isis rivendica l’attacco.
Il 13 giugno 2016 a Manganville, sobborgo parigino, Larossi Abballa, che pochi giorni prima ha giurato fedeltà all’Isis, entra in casa di una coppia di agenti di polizia e li uccide a coltellate. Dopo aver tenuto a lungo la figlioletta dei due in ostaggio viene ucciso nel corso di un blitz della polizia.
SARKO’: “SIAMO IN GUERRA, NIENTE PIU’ COME PRIMA”. L’ex presidente francese e leader dell’opposizione conservatrice, Nicolas Sarkozy, commentando il massacro di Nizza ha affermato che saranno necessari “rigore e controlli eccezionali” per un lungo periodo di tempo, perché “siamo in guerra, una guerra destinata a durare e che si rinnova con minacce continue”.
“L’adeguamento ed il rafforzamento permanenti dei nostri dispositivi di sicurezza per combattere contro il terrorismo islamico sono un’assoluta priorità”, aggiunge Sarkozy, “saranno necessarie fermezza e vigilanza eccezionale in ogni periodo e per molto tempo”.
Il leader dei repubblicani prosegue dicendo che “bisogna rivolgere il proprio pensiero alle vittime ammazzate in modo vile, in un attacco terroristico islamico che ha voluto colpire direttamente la Francia”. L’ex presidente conclude: “Provo orrore per questo massacro di massa che colpisce intere famiglie ed i loro bambini e che porta al lutto un’intera nazione, un’intera città ed i suoi cittadini. Nulla, forse, sarà più come prima”.
HOLLANDE VOLA A NIZZA, CORDOGLIO DI PUTIN. Terminato il Consiglio di Difesa in corso a Parigi, il presidente francese Francois Hollande e il primo ministro Manuel Valls oggi si recheranno a Nizza, dove sono attesi prima di mezzogiorno.
Il presidente russo Vladimir Putin ha inviato un telegramma di condoglianze al suo omologo francese in cui si dice “scioccato” per la “brutalità e il cinismo” dei crimini commessi a Nizza, veri e propri atti “barbarici”. “L’etica umana è assolutamente aliena ai terroristi, le cui vittime sono civili innocenti, tra cui donne e bambini”.
Putin ha quindi chiesto che “tutte le forze del mondo civile” si uniscano per sconfiggere questo “male tremendo”, combattendo “contro tutte le manifestazioni del terrorismo” ed “eliminando i militanti e la loro ideologia, ovunque si nascondano”. Va segnalato che il segretario di Stato americano Kerry è stato a Mosca per concertare con Putin una strategia comune contro il terrorismo islamico. Secondo gli analisti, anche questo attacco andrebbe letto guardando alle pesanti sconfitte sul campo subite dallo Stato Islamico tra Siria e Iraq.
“Il nostro lavoro sta diventando ancora più urgente e rilevante in connessione con l’attacco terroristico avvenuto a Nizza”, ha detto il ministro degli esteri russo Lavrov al termine del colloquio con Kerry. Si fanno sentire anche le Nazioni Unite: “I membri del Consiglio di Sicurezza ribadiscono che il terrorismo in tutte le sue forme e manifestazioni costituisce una delle maggiori minacce alla pace internazionale e la sicurezza”, si legge in un comunicato diffuso dal Consiglio Onu.
I 15 membri del Consiglio “sottolineano la necessità di portare davanti alla giustizia i perpetratori di questi atti, in conformità con la Carta delle nazioni Unite e gli latri obblighi della legge internazionale”.
“Sono inorridito e addolorato per l’attacco terroristico”, ha detto il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, “noi siamo fortemente solidali con il popolo della Francia. L’attacco prende di mira vittime innocenti i valori fondanti della Nato, ma il terrorismo non sconfiggerà mai la democrazia, la libertà e le nostre società aperte”.
Intanto Hollande avvisa che è stato prolungato lo stato di emergenza.