Dal Covid-spritz alla disfida di Tagliacozzo, la mesta parabola del fratello di Montalbano
22 Maggio 2020
Dal Covid-spritz coi cinesi di Milano alla cortina di ferro contro un popolo sanissimo è un attimo. Almeno se ti chiami Nicola Zingaretti e se come cifra della tua attività amministrativa hai il fatto di non azzeccarne una nemmeno per sbaglio.
Spavaldo e incosciente quando c’era davvero da starsene rintanati in casa (fino a beccarsi il coronavirus, dal quale grazie al cielo è uscito indenne), il fratello di Montalbano è diventato tutt’a un tratto intransigente ora che c’è da presidiare la perigliosa frontiera che da Roma conduce ai ridenti borghi di Carsoli e Tagliacozzo fino all’Aquila, e dalla Ciociaria porta dritto dritto alla Marsica.
La notizia di queste ore è infatti che Marco Marsilio, presidente della Regione Abruzzo, anticipando per l’ennesima volta un governo incapace di ragionare a geometria variabile in base alle situazioni epidemiologiche dei diversi territori, ha avviato una serie di intese bilaterali per consentire gli spostamenti tra aree limitrofe di regioni confinanti che non abbiano significativi livelli di contagio. Con le Marche l’accordo è già chiuso, con il Molise è in dirittura d’arrivo, mentre il Lazio pare proprio che non ne voglia neanche sentir parlare.
A dirla tutta, numeri alla mano, se proprio proprio un’interdizione fra le due regioni ha un senso, dovrebbero essere gli aquilani a schifare i laziali. Non perché la Capitale e le province abbiano avuto chissà quali contagi, in proporzione al numero di abitanti c’è stato davvero poco o nulla. Ma perché L’Aquila e la sua provincia, grazie anche a una gestione sanitaria e amministrativa eccellente, rappresentano un territorio praticamente “Covid free”.
Comprendiamo che il segretario del Pd e governatore del Lazio sia rimasto scottato dall’esperienza degli aperitivi antirazzisti, di “Milano non si ferma”, di “abbraccia un cinese” e varie amenità di questo tipo. Se tuttavia cercava un’occasione per riscattarsi, sbarrare le frontiere al popolo più sano d’Italia non è stata proprio un’idea geniale. Ma del resto di idee geniali dalle parti della Regione Lazio sono a corto da un bel pezzo.