Dal Governo via libera allo stato di calamità per Teramo

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Dal Governo via libera allo stato di calamità per Teramo

10 Marzo 2011

Le alluvioni della scorsa settimana hanno lasciato il segno sul territorio tramano. E oggi è stata accolta con un sospiro di sollievo la notizia del via libera, da parte del Consiglio dei ministri, alla dichiarazione di stato di calamità in favore dei comuni colpiti. Una telefonata e l’annuncio che dall’altra parte della cornetta c’era il ministro per le Infrastrutture, Altero Matteoli, sono bastati a far scattare uno sguardo d’intesa tra il presidente della Regione, Gianni Chiodi, e l’assessore alla Protezione civile, Gianfranco Giuliante.

“Siamo convinti – hanno spiegato – che la decisione di oggi del Governo sia un indubbio successo per tutta la comunità politica e amministrativa abruzzese. Abbiamo avuto risposte immediate ad un problema di grande urgenza. Ancora una volta l’Abruzzo ha trovato nel governo un interlocutore affidabile”. Dopo la dichiarazione dello stato di calamità, ci sarà una fase essenzialmente operativa con l’emanazione da parte della Protezione civile regionale di alcune ordinanze ad hoc per individuare le maggiori criticità.

“Su questo punto gli uffici della Protezione civile sono già al lavoro – spiega Giuliante -. L’immediata dichiarazione dello stato di calamità è un successo soprattutto per le comunità locali che hanno avuto il merito di mettere in rete e a disposizione nel giro di poche ore tutto il materiale che ci era stato richiesto per avanzare formale istanza al Governo”. Secondo Giuliante, inoltre la dichiarazione del governo “è un atto importante, perché permetterà ai sindaci dei territori devastati dalle alluvioni di potersi muovere con procedure burocratiche più snelle per far fronte ai problemi post-alluvione”.

Ma dietro la decisione del Governo c’è anche un dato politico importante. E lo sottolinea bene ancora una volta l’assessore Giuliante: “Con il sostegno del governo nazionale e grazie all’immediata opera di pressione di quello regionale, si pone fine ad ogni tentativo di polemica”. E l’immediatezza dell’intervento rappresenta un segno evidente che la macchina organizzative delle istituzioni ha lavorato ancora una volta bene e che la sinergia tra Regione, assessorato competente e governo nazionale, senza tralasciare gli enti locali, ha avuto il suo peso.

Anche il presidente del Consiglio regionale, Nazario Pagano e il coordinatore regionale del Pdl, Filippo Piccone, hanno espresso grande soddisfazione per la buona notizia giunta da Palazzo Chigi. Per Pagano, infatti, si tratta di una decisione che rappresenta “un segnale importante di attenzione verso i problemi della regione e testimonia il giusto riconoscimento verso quel metodo unitario di lavoro che anche in questa occasione abbiamo utilizzato insieme tra Regione, sindaci, rappresentanze parlamentari e istituzionali per affrontare le emergenze abruzzesi”.

Sulla stessa linea Piccone, per il quale è stato determinate agire “in sinergia e soprattutto dimostrando ancora una volta le attenzioni del governo verso le problematiche abruzzesi”. Nel frattempo, però, sul territorio si fa la conta dei danni. Si sa che le aziende della provincia teramana vivono una situazione drammatica e, incoraggiato proprio dalla notizia dell’approvazione, da parte del Governo, dello stato di calamità naturale, il presidente di Confindustria Salvatore Di Paolo lancia un appello alle istituzioni locali, affinché si affronti, seriamente, il momento della ripresa.

“E’ una regione in continua emergenza – ha affermato Di Paolo -. Proprio ora che si notavano i primi segnali di rilancio dalla pesante crisi economica, l’alluvione ha messo in ginocchio il mondo imprenditoriale”. Confindustria ha avviato un’approfondita ricognizione tra gli associati per una verifica dei danni. “Molte aziende – ha aggiunto Di Paolo – hanno subito pesanti allagamenti nei locali produttivi e negli uffici amministrativi e sono state costrette a sospendere la produzione”.

Di qui la proposta di prevedere un contributo fino al 75% del danno per riparazioni e rottamazioni per le imprese che hanno avuto danneggiamenti. E lo stesso contributo si chiede che venga riconosciuto anche per i danni ai beni mobili. E, ancora, un contributo non inferiore al 30% del danno per le imprese che hanno subito perdite di materie prime o prodotti finiti. La sospensione del versamento dei contributi previdenziali per un periodo massimo di sei mesi e con possibilità di pagamento successivo in forma rateale e la sospensione dei mutui per almeno dodici mesi.

Infine, finanziamenti straordinari da parte del sistema creditizio, eventualmente garantiti anche dai Consorzi Fidi, da destinare alle imprese allo scopo di sostenere le spese per far fronte ai danni. Il presidente di Confindustria ha, infine, auspicato un maggiore controllo nella realizzazione delle infrastrutture: “chi le ha realizzate nella nostra provincia – è la riflessione – dovrebbe mettersi una mano sulla coscienza”.