Dal Molise le indicazioni per un’Europa più vicina agli enti locali
10 Maggio 2011
di g.l.
Altiero Spinelli, uno dei promotori dello spirito comunitario, diceva che “L’Europa non cade dal cielo”. Concentrandoci sull’aspetto politico, è facile notare come l’affermazione di Spinelli sia stata ampiamente dimostrata dalle ultime frizioni all’interno dell’UE: il fallimento del progetto di una Costituzione unica poi ridimensionata dal Trattato di Lisbona e lo scontro istituzionale sulla questione profughi. Su questo punto, il governo italiano ha risposto ai ritardi di Bruxelles con la giusta fermezza. Secondo il presidente nazionale dell’Aiccre (Associazione italiana del Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa), Michele Picciano, bisogna “verificare la possibilità di rivedere i Trattati dopo Lisbona e Maastricht perché sono stati concepiti prima della globalizzazione e soprattutto avere il coraggio di coinvolgere nelle scelte sovranazionali gli Enti locali che, attraverso le associazioni, possono giocare un ruolo chiave nelle scelte degli Stati membri”.
Picciano è intervenuto ieri sull’argomento in occasione della “Festa dell’Europa”, che si è svolta anche in Molise. Un presa di posizione chiara che però non vuol dire chiudersi, tutt’altro. Il presidente dell’Aiccre ha sottolineato come occorra, invece, spingere ulteriormente sull’acceleratore dell’Europa seguendo il binario del federalismo e dell’adeguamento ai processi culturali ed economici in atto. Una festa che in Molise è stata celebrata a Campobasso nella Sala conferenze del Consiglio regionale. Il tema scelto per l’occasione è stato: “L’Italia, ponte europeo sul Mediterraneo, tra bisogno di più federalismo e più Europa”. Al dibattito hanno preso parte anche Gaspero Di Lisa, segretario generale aggiunto Aiccre Molise, Antonio Chieffo presidente della Commissione speciale per gli affari comunitari della Regione e Fernando Di Laura Frattura presidente Associazione ex consiglieri regionali.
Il processo di sviluppo dell’Europa ha bisogno del contributo di tutte le forze politiche, delle Istituzioni e degli Enti locali. Un punto fondamentale sui cui si trova d’accordo anche il presidente dell’Aiccre Picciano, che da Campobasso ha lanciato un appello al governo nazionale e alla minoranza parlamentare chiedendo “la collaborazione di maggioranza e opposizione per risvegliare lo spirito europeo attraverso iniziative di cui l’Aiccre vuole essere promotrice e partner”. Le preoccupazioni maggiori riguardano, infatti, proprio il crescente scetticismo in seguito all’introduzione della moneta unica. Solo con uno spirito unitario e di collaborazione tra tutti gli organismi coinvolti, dunque, si potranno superare le diffidenze verso il processo di integrazione europeo. Michele Picciano ha voluto chiarire anche il ruolo dell’Aiccre nel panorama dei rapporti con le principali istituzioni: un ruolo che punta al dialogo e non alla contrapposizione con altri organismi come l’Associazione nazionale dei Comuni o l’Unione delle Provincia italiane. “La nostra non vuole essere un’alternativa – ha detto – al contrario, intendiamo affiancare l’Anci e l’Upi al tavolo della Conferenza Stato Regioni”.
L’Italia può giocare un ruolo fondamentale nel Mediterraneo. Il Molise, ha sottolineato il presidente regionale Aiccre Antonio D’Ambrosio, “può essere protagonista di questo processo” avendo una posizione geografica strategica nell’Adriatico e verso i Balcani. Sulla Festa dell’Europa è intervenuto anche il presidente della Regione Molise. Michele Iorio, e vice presidente dei governatori italiani: “Un giorno per ricordare il percorso fatto, per fare il punto sulla situazione e capire se il sogno di Robert Schuman, ma anche di Alcide De Gasperi e di Altiero Spinelli si sia realizzato nella sua interezza e quanta strada abbiamo ancora da percorrere”. Occhi puntati anche sul ruolo del Molise all’interno dell’Euroregione adriatica che raccoglie già diversi territori italiani e dei Balcani. Il governatore Iorio ricopre attualmente l’incarico di vice presidente dell’Euroregione. L’obiettivo dell’organismo è promuovere scambi istituzionali, economici e culturali tra i vari territori coinvolti.