Dalai Lama in Italia, i senatori vogliono un incontro solenne

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Dalai Lama in Italia, i senatori vogliono un incontro solenne

29 Novembre 2007

Ottantacinque senatori appartenenti a tutti i gruppi politici hanno sottoscritto una lettera al Presidente del Senato sen. Franco Marini.

L’iniziativa è dei senatori dell’Intergruppo parlamentare Tibet Iovene e Malan, per chiedergli di organizzare in occasione della visita del Dalai Lama del dicembre prossimo un incontro solenne.

Il Dalai Lama sarà in Italia, in occasione di un incontro tra premi Nobel, nel prossimo dicembre e c’è da attendersi che le autorità di Pechino chiederanno, apertamente e riservatamente, alle istituzioni italiane di trattarlo da ospite non gradito.

In questo vanno ricordate le ritorsioni, minacciate ma non messe in atto, della Repubblica Popolare di Cina nei confronti di Germania e Stati Uniti, i cui capi di governo hanno avuto la sensibilita’ e il coraggio di incontrare il Dalai Lama.

“L’Italia -scrivono gli 85- ha guardato con simpatia alla protesta nonviolenta dei monaci buddisti birmani e con sgomento la susseguente repressione. E’ ora espressione di coerenza operare per impedire l’isolamento internazionale e l’emarginazione civile e politica del Dalai Lama e della causa pacifica che Egli rappresenta. Si tratta di una delle poche personalità mondiali ad avere sempre, senza eccezioni, usato la propria influenza per educare alla nonviolenza, pur essendo testimone della tragedia del proprio popolo, che da quasi sessant’anni subisce una occupazione che ha tentato di sopprimere l’identità, la lingua e la cultura tibetana, non esitando ad insediare nell’area milioni di cinesi per rendere i tibetani minoranza in casa propria”.

Centosessantacinque deputati (ed altri continuano ad aggiungersi) hanno chiesto che l’assemblea di Montecitorio ospiti in seduta plenaria il Dalai Lama, sicuri che, come sempre, le sue parole saranno nel segno di libertà, pace, nonviolenza e riconciliazione. Il Senato – che il 13 settembre scorso ha saputo esprimere la propria sensibilità sui diritti umani approvando all’unanimità la mozione presentata dalle senatrici Soliani e Bianconi con altri 71 colleghi sulla situazione in Birmania, così simile a quella del Tibet, in particolare per l’importante ruolo che i monaci buddisti svolgono a difesa della dignità dei cittadini – non può certo ignorare l’evento.

“Lei stesso – si legge nella lettera a Marini – del resto lo scorso anno, in occasione di un precedente viaggio, ha gia incontrato il Dalai Lama. Le chiediamo dunque di valutare come il Senato possa attivarsi, se, ad esempio sia piu’ opportuno unirsi alla iniziativa della Camera o, specialmente ove essa non dovesse avere luogo, promuovere un incontro solenne qui in Senato”.