D’Alema contro Renzi: no a scissione e a voto anticipato
09 Febbraio 2017
“La situazione del Paese è gravissima. I dati sullo spread dimostrano che ogni incertezza internazionale ha un effetto immediato sull’Italia. In Europa siamo ultimi per crescita, quartultimi tra i 30 Paesi più industrializzati. Sono cresciute gravemente povertà e diseguglianze. Drammatica è la frattura tra Nord e Sud. Il meccanismo di crescita dell’occupazione, sostenuto dagli incentivi, si è inceppato. La priorità del governo oggi dovrebbe essere dare risposte alla crisi”. Così D’Alema, in una intervista a Repubblica, mette in scena l’ennesimo attacco frontale a Renzi. Non ci sta ad un voto anticipato e non ci sta ad una scissione.
E’ convinto che “non ci si rende conto che siamo seduti su una polveriera”. Ma soprattutto c’è da fare la legge elettorale e secondo D’Alema “non è la minoranza che rompe le scatole” perchè lo scontro è tra chi vuole dare il premio alla coalizione, come Franceschini, e chi alla lista, come Orfini. “Non ho particolare predilezione per i premi alla coalizione – osserva D’Alema – e non capisco bene quale sarebbe la coalizione del Pd“. “Pisapia ha già detto che non ci sta. Quindi sarebbe da Alfano a Franceschini e Delrio. Mi ricorda qualcosa, si chiamava Democrazia cristiana”.
Nell’intervista a Repubblica D’Alema elenca, così, tutte le ragioni del suo “no” alle urne anticipate. Ed è chiaro come l’ex premieri voglia chiudere una volta per tutte la stagione di Renzi. Non soltanto al governo. “Renzi non può essere la guida adeguata di un nuovo centrosinistra“.