D’Alema e la Siria: l’idillio continua

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D’Alema e la Siria: l’idillio continua

19 Giugno 2007

Massimo D’Alema dice che la notizia diffusa dal quotidiano
israeliano Haaretz sull’esistenza di un patto segreto tra l’Italia e la Siria è
“un’idiozia”. Benissimo, siamo pronti a credere alle sue gentili parole: quel
patto non esiste. Non c’è stato insomma uno scambio tra uno sforzo diplomatico
italiano per far uscire la Siria dal suo isolamento diplomatico e una speciale
protezione per le truppe italiane schierate in Libano.
Resta il fatto che una
simile notizia sia stata ritenuta plausibile, abbia circolato sui giornali di
mezzo mondo e messo l’immagine dell’Italia alla berlina in Israele e non solo.
La morale – se vogliamo trarne una – è che l’Italia viene comunque considerata
un paese potenzialmente disponibile ad un simile accordo. Già questo basterebbe
a dire che la sua politica estera – almeno in Medio Oriente – è fallita.

Ma il punto è ancora un altro. L’isolamento diplomatico
della Siria, che sarebbe in gioco in quello scambio, è in larga parte dovuta al
sospetto che il governo di Damasco  abbia
svolto un ruolo chiave nell’attentato che portò alla morte del leader politico
libanese, Rafik Hariri, saltato in aria grazie a una tonnellata di tritolo nel
febbraio 2005.

Da allora, sotto la pressione di Stati Uniti e Gran Bretagna
e con gli auspici dell’Onu è stata avviata un’inchiesta che dovrebbe portare
all’apertura di un tribunale internazionale chiamato a giudicare della vicenda.
La Siria ovviamente sta facendo del suo meglio, in ogni sede internazionale,  per boicottare questa eventualità.
Vale anche la pena di ricordare che lo scorso 13 giugno ha perso la vita in un altro
attentato il deputato libanese Walid Eido, grande amico di Hariri e strenuo
sostenitore del tribunale internazionale.
La procedura è comunque andata avanti e all’Onu è stata infine votata la risoluzione che chiede l’avvio di quel tribunale anche con il voto favorevole dell’Italia.
Torniamo ora a D’Alema, il
quale,  subito dopo aver definito un’idiozia
il patto con Damasco, ha trattato anche questo argomento.  Ai giornalisti che gli chiedevano il perché del
sostegno italiano, ha così, incredibilmente, risposto: “La corte non sarà
contro nessun paese in particolare e le sue procedure saranno lunghe e
complesse”. Come a dire: l’Italia ha dato il suo
benestare a un carrozzone burocratico  che
non porterà a nulla e la Siria può smettere di preoccuparsi. 

Forse non c’è stato alcun patto, ma se D’Alema ha
pronunziato una  frase del genere senza avere nulla in cambio, quella sì  sembra un’ idiozia. A meno che non si tratti di un vero e inspiegabile idillio.