
D’Alema, invertire Europa liberista. Ma che film ha visto Max?

15 Giugno 2013
di redazione
Massimo D’Alema si riscopre antiliberista parlando al Forum dei Progressisti europei a Parigi. "Dobbiamo ammettere il nostro errore – dice Max – dobbiamo invertire l’impianto neoliberista, la gente lo reclama con forza. L’unione politica dell’Europa deve costituire il punto fondamentale su cui si misurera’ la nuova generazione, la futura classe dirigente progressista". L’Europa, udite udite, sarebbe stata costruita sotto un impianto neoliberale e conservatrice ma adesso l’internazionale progressista e i suoi delfini sapranno rimettere l’Unione sui binari giusti.
"Siamo noi che dobbiamo costruire un’Europa unita, nel segno di un inedito, originale federalismo europeo, perché altrimenti neanche quello che sosteniamo sul piano economico e sociale sarà realizzabile. Non ci sarà alcuna strategia di sviluppo possibile senza misure come l’armonizzazione delle politiche sociali, il superamento della concorrenza fiscale, un grande piano europeo di investimenti per rilanciare la crescita”. D’Alema tira la volata a Letta, al prossimo vertice europeo i progressisti dovranno porre come questione centrale il tema della occupazione giovanile, perché la situazione si fa ogni giorno che passa "più allarmante".
Dunque sarà l’internazionale progressista a rifondare l’Unione sul principio della crescita e superando gli interessi nazionali verso una vera Unione. L’Italia è pronta e nello schema dalemiano si prepara a far revisionere l’impianto storico franco-tedesco: "La mia speranza è che una Francia di nuovo convintamente europeista come quella di Hollande da un lato, e, dall’altro, una Germania finalmente libera dall’ossessione per l’austerità e i vincoli di bilancio, che si renda conto che la crisi economica europea finisce per danneggiare il suo stesso sistema industriale, possano dare nuovo slancio a tutta l’Unione". Ma nella iniziativa franco-tedesca immaginata da D’Alema il punto debole non è tanto il cambiamento di bussola di Parigi quanto il probabile nein di Berlino.
E sulla nuova Europa socialista, che dire? Davvero si può credere che l’Unione negli anni scorsi ha sprizzato liberalismo? Liberismo, addirtittura? No e poi no, il superstato di Bruxelles con le sue regole assurde ma condivise fino allo sfascio, al contrario, ha sempre somigliato alle grandi illusioni costruttiviste.