D’Alema, punzecchia ancora Renzi:Basta con il doppio incarico.E basta speculare sulla mia rottamazione

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

D’Alema, punzecchia ancora Renzi:Basta con il doppio incarico.E basta speculare sulla mia rottamazione

29 Giugno 2016

Massimo D’Alema torna ad attaccare Matteo Renzi e lo fa dal salotto a Ballarò, da Giannini. D’Alema affronta le tematiche della cronaca politica come Brexit, ma non si risparmia, su sollecitazione dei due giornalisti, nell’affrontare il tema Renzi e Riforme.

L’ex premier critica la gestione del partito da parte di Renzi e affonda il colpo: “Renzi non può sommare la carica di premier e di segretario del partito. Renzi non fa il segretario, il partito è abbandonato a se stesso”, afferma. Poi aggiunge: “Le riforme di Renzi vanno in senso opposto a quanto noi avevamo promesso a elettori”.

Ha prodotto un Parlamento “per metà nominato anziché eletto”. Quindi, la riforma costituzionale che, “lo dice il fior fiore del costituzionalismo italiano, produce un bicameralismo incoerente, sbagliato e confuso”. Le mie, sottolinea D’ Alema, “sono critiche di merito”.

Ma le stoccate cariche di sarcasmo arrivano inesorabili: “Noi restiamo nel partito per spirito di sacrificio. Per il rispetto verso quei militanti che con abnegazione continuano a lavorare dentro i circoli del Pd. E ci restiamo perché speriamo di poterlo cambiare”. A questo punto attacca i renziani in generale: “C’è un sala di supporter, se non stai attento ti possono anche aggredire…”.

E poi si erge super partes: “Sono estremamente infastidito da questa storia dell’astio. Non avevo alcun atteggiamento ostile in maniera preconcetta nei confronti di Renzi. Non sono io che ho basato un progetto politico sulla rottamazione che poi in definitiva ha riguardato solo me perché tutti gli altri si sono in qualche modo sistemati…”.