D’Alema: “Renzi fa la vittima”. Vecchie querce e giovani fuscelli
04 Luglio 2013
di John Galt
"Renzi? Credo che giochi un po’ a fare la vittima". D’Alema dixit, a margine della iniziativa "Fare il Pd" organizzata ieri dai Democrats a Roma, orfana del sindaco d’Italia. "Non debbo chiedere il premesso a Massimo D’Alema per candidarmi", risponde a tono Matteo dal Tg5, "Il Pd piuttosto si dia una mossa e la smetta di seguire le mie". Scintille in vista del Congresso. D’Alema però smentisce chi descrive l’incontro come lo stringersi a coorte degli anti renziani: "Non nasce nessun correntone, questa è un’idiozia, non so chi l’abbia scritta", dice, "secondo me Matteo sbaglia, dovrebbe essere qui". In effetti Renzi ieri era a Roma nelle stesse ore e la sua assenza tra i big del partito viene vista come un segnale dell’incendio imminente. Ma in quella battuta di D’Alema – acido cinico versato sulla ferita aperta del rottamatore – c’è tutta la differenza tra chi prese il controllo del Partito per poi andare al Governo e chi sogna tanto di farlo ma rischia altrettanto che la battaglia nuovista divenga un lagno.