Dalla guerra lampo alla conquista di “Hearts and Minds”

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Dalla guerra lampo alla conquista di “Hearts and Minds”

24 Gennaio 2009

Nelle due puntate precedenti abbiamo preso in esame le “primizie” verificatesi nel corso dei conflitti armati dall’antichità fino alla guerra di Spagna. Concludiamo ora questa lunga panoramica esaminando le novità che hanno avuto luogo dalla seconda guerra mondiale fino ai giorni nostri.

Nel corso del secondo conflitto mondiale si parla per la prima volta di guerra lampo, soprattutto nell’invasione tedesca della Polonia (1939) e nell’aggiramento motocorazzato della Linea Maginot (1940); in quel conflitto per la prima volta viene usato il film propagandistico (l’invasione della Polonia viene accuratamente documentata dai tedeschi), viene impiegato dai tedeschi il binomio corazzati-paracadutisti, con lanci di aviotruppe dietro le linee nemiche sul fronte occidentale, e vengono impiegate truppe aviotrasportate a bordo di alianti, nell’attacco tedesco al forte belga di Eben Emael. Sempre nella distruzione del forte viene impiegata per la prima volta la carica cava.

Poi ha luogo la prima grande operazione di assalto dal cielo (la realizzarono i tedeschi a Creta nel maggio del 1941), viene combattuta la prima battaglia aeronavale della storia (aerei contro navi in movimento e non alla fonda) al largo della Malesia il 9 dicembre 1941, e viene usato il primo elicottero: un autogiro monoposto col rotore pieghevole imbarcato sui sommergibili tedeschi, che viene fatto alzare in volo trainato dal sommergibile in emersione a scopo di osservazione, come se fosse una specie di prolungamento del periscopio. E non basta. Per la prima volta due flotte si combattono per cinque giorni senza essere in contatto visivo (battaglia aeronavale fra americani e giapponesi nel Mar dei Coralli, dal 4 all’8 maggio 1942), vengono usate le contromisure elettroniche (nel 1944 i bombardieri americani vengono preceduti da aerei che lanciano sottili strisce di alluminio per disturbare le apparecchiature contraeree tedesche), vengono usate le bombe di profondità contro i sommergibili, vengono impiegati i kamikaze, viene usato un aereo senza pilota (tale era la V1 tedesca) e viene usato l’aereo a reazione: il primo non pilotato fu la V1, mentre il primo aereo a reazione pilotato fu il Messerschmitt Me-262.

Inoltre, per la prima volta viene usato il seggiolino eiettabile (sul bombardiere tedesco notturno Heinkel He-219 “Uhu”), viene usato il radar, anche quello aviotrasportato (una sorta di predecessore dell’odierno AWACS), viene usato il computer (il 1° giugno 1944 nasce “Colossus”, il primo computer digitale elettronico programmabile), e la meteorologia strategica viene usata in guerra; per trovare un compromesso fra le diverse, e talvolta contrastanti, esigenze di esercito, marina, marines e aviazione i meteorologi, prima dello sbarco in Normandia, esaminano tutti i fattori (marea, fasi lunari, precipitazioni, oscurità) e individuano due periodi in cui tutte le esigenze venivano soddisfatte: dal 5 al 7 e dal 18 al 20 giugno. Poi il D-Day viene fissato al 6 giugno. Vengono usati per la prima volta anche i porti artificiali, che erano bacini galleggianti, adoperati in Normandia, adatti a facilitare le operazioni di sbarco.

Ma soprattutto, tragiche primizie, vengono bombardate le città a scopo terroristico (basti ricordare i casi di Coventry, Dresda, Amburgo, Colonia, Hiroshima, Nagasaki), viene praticato il genocidio per sterminare un popolo, viene usato il napalm (nel corso dei bombardamenti americani sul Giappone) e viene impiegata la bomba atomica sulle città giapponesi. E alla fine della guerra vengono istituiti appositi tribunali per giudicare chi aveva avuto la malaugurata idea di perdere la guerra.

Nel corso della guerra di Corea (1950-1953) il fuoco e l’acqua vengono impiegati per causare una carestia: accade il 13 maggio 1953, poco prima del cessate il fuoco, quando gli americani bombardano la diga di Hua-Cion, a nord di Pyongyang, per distruggere le piantagioni di riso e ridurre i nordcoreani alla fame.

Nella guerra del Vietnam (1964-1975) per la prima volta la meteorologia tattica viene usata in guerra: gli americani usano sia velivoli appositamente attrezzati per la diretta ricezione delle fotografie dai satelliti, sia centri mobili avanzati per elaborare i dati meteo ai fini dei bombardamenti. Inoltre, anche la meteorologia strategica influenza la guerra: il 30 ottobre 1970 ha luogo una pausa forzata nelle ostilità a causa di un eccezionale monsone che uccide 300 persone e lascia 200.000 senzatetto.

Ma nella guerra del Vietnam (operazione “Short Time” a cavallo fra il 1970 e il 1971) si registra anche il primo impiego bellico offensivo dei delfini “arruolati”: sei cetacei vengono impiegati per pattugliare per un periodo di quindici mesi le acque della baia di Cam Rahn e attaccare i sommozzatori vietcong.

Nella guerra arabo-israeliana del 1973 viene usata per la prima volta l’interpretazione fotografica, quando i satelliti sovietici “Cosmos” vengono usati in favore degli Arabi.

E siamo finalmente ai giorni nostri. Nell’intervento della NATO contro la Serbia nel 1999 per la prima volta una guerra viene definita “umanitaria” e una guerra viene portata avanti “per comitati”: ogni singolo obiettivo doveva essere approvato dal Consiglio Nordatlantico, con risultati operativamente scadenti (quando arrivava l’autorizzazione a colpire un certo obiettivo, questo si era già volatilizzato) e talvolta grotteschi: si narra il caso dell’Olanda che non ha dato il consenso a colpire una certa villa di Milosevic perché risultava che vi fosse custodito un quadro di Rembrandt. E poi è la prima volta che una guerra finisce con un bilancio di “zero morti”, naturalmente per l’attaccante. E per la prima volta un aereo invisibile viene abbattuto: si tratta di un velivolo americano F117A “Stealth”, colpito dalla contraerea serba che spara alla cieca ma ci azzecca.

Ed eccoci alla guerra degli USA contro l’Afghanistan talebano e alla guerra globale al terrorismo iniziata nel 2001. Per la prima volta una guerra viene dichiarata ad un metodo (il terrorismo) anziché ad un nemico. Ed è la prima volta che una guerra viene dichiarata in una cattedrale, con il discorso di Bush all’indomani dell’11 settembre nella National Cathedral.

Siamo agli ultimi esempi. Prendiamo l’intervento di USA e Regno Unito in Iraq a partire dal marzo 2003: per la prima volta una guerra è “a partecipanti ignoti”, a causa del rifiuto americano di rendere noti alcuni Paesi che aderiscono alla coalizione. Per la prima volta abbiamo una guerra “privatizzata”, per il vastissimo ricorso alle compagnie di sicurezza private, e viene usato il sistema GPS per guidare le bombe d’aereo “intelligenti”. Altre novità: per la prima volta un Paese NATO bombarda un altro Paese NATO (ricordate i missili caduti per errore in Turchia?), vengono impiegati kamikaze terrestri, vengono impiegati i delfini a scopo difensivo per sminare le acque (è accaduto nel porto di Umm Qasr), viene applicata la Network Centric Warfare e viene salvata con un raid una donna soldato, l’americana Jessica Lynch. E per la prima volta un presidente americano, nella fattispecie George W. Bush, diventa capo di stato di un Paese arabo, l’Iraq, in virtù del fatto che la prima amministrazione provvisoria era considerata una diretta emanazione della Casa Bianca. Nel maggio 2007, inoltre, si verifica il debutto dell’artiglieria a guida GPS, con i nuovi proietti “Excalibur”. Altra novità: il 1° settembre 2007 due terroristi vengono individuati dagli scout americani mentre piazzano ordigni esplosivi; viene fatto intervenire un velivolo teleguidato armato di bombe di precisione a guida laser che li uccide all’istante: è il primo uso confermato di weaponizzazione di un UAV (unmanned aerial vehicle).

Nella guerra fra Israele ed Hezbollah nell’estate del 2006 per la prima volta gli USA fanno una guerra per procura contro l’Iran, per la prima volta l’intelligence di Israele fallisce (l’arsenale missilistico di Hezbollah e gli apprestamenti militari nel Libano del sud sono una sgradevole sorpresa) e per la prima volta Israele chiede lo schieramento di una forza di interposizione, prima lo aveva sempre rifiutato. E per la prima volta l’ONU emette una risoluzione volta a far cessare il conflitto, non subito ma dopo un mese, e non per imporre alcunché ma semplicemente per auspicare un cessate-il-fuoco appena possibile. Inoltre, per la prima volta gli UAV vengono usati su larga scala (ben 16.000 ore di volo in un mese), e infine per la prima volta un’operazione di “hearts & minds” funziona, ma non da parte dell’Occidente che ha inventato il principio di conquistare le menti e i cuori delle popolazioni, bensì da parte di Hezbollah, che il giorno dopo la fine delle ostilità è già al lavoro per ricostruire, distribuendo migliaia di dollari agli sciiti del sud del Libano.

In conclusione, è veramente il caso di parlare di “rivoluzione negli affari militari”? No, è stata piuttosto una lenta evoluzione, magari con alcune forti accelerazioni. Caso mai l’unica “rivoluzione” è quella immaginata da Haniyeh, leader di Hamas, che dopo la batosta subita nelle scorse settimane dai miliziani palestinesi a Gaza per opera dell’esercito israeliano ha dichiarato “Hamas ha vinto, Israele è stato sconfitto”. Anche questa è una primizia storica: è la prima volta che (almeno secondo Haniyeh) chi perde, vince.